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I racconti di Marco, le tante anime della famiglia Crucini

Marco Manoni ricorda le famiglie che abitavano Lucrezia negli anni '40 e '50. Un viaggio nella memoria di un tempo che è stato.

marco manoniLUCREZIA – Oltrepassata la famiglia Baviera, arriviamo nell’abitazione dei Crucini. Il
capofamiglia si chiamava Lavinio e sua moglie Olvide. Avevano tre figlioli: Amilcare, Oscar e Edmea. Ricordo che la famiglia non aveva un soprannome.

La loro casa era circondata da grandi tettoie dove alloggiavano trattore, trebbiatrice e tutti gli attrezzi che servivano per lavorare in campagna. Possedevano infatti delle macchine agricole e lavorano come terzisti per la trebbiatura del grano, del granoturco, la piantumazione di sementi e l’aratura del terreno.

Ancora il mezzo di trasporto principale era la bicicletta. Ricordo Lavinio andare lungo la strada, pedalando lentamente, portava in testa la tipica berretta calata sopra l’orecchio destro, un paio di occhiali scuri, pantaloni e giacca piuttosto sgualciti. Sul lato destro della giacca aveva un grande blocco per appunti dove annotava i clienti e le parcelle da riscuotere.

Negli anni ’50 Lavinio acquistò una motorella dal nome Motom che molto spesso lo lasciava a piedi. Così, sbuffando, con il sigaro a penzoloni dalle labbra, imprecava contro la sfortuna.

Il figlio maggiore era Amilcare. Non lavorava con le macchine agricole ma faceva il sarto. Era un appassionato di sport, era sempre presente alle partite di calcio paesane, seguiva le corse ciclistiche ed era tifoso di Gino Bartali.

Nella sua botteguccia aveva una radio, così durante la giornata poteva seguire le manifestazioni sportive, essere aggiornato e riusciva a fare commenti da vero esperto.

Amilcare si unì in matrimonio con una splendida ragazza di nome Aurelia. Misero al mondo tre figlioli: Leda, Gastone e Gigliola, quest’ultima, nel tempo, è diventata il nostro ottimo medico condotto. Con Gastone ho condiviso la politica e l’amministrazione del nostro paese in ottima armonia. Leda si maritò con Gabriele, medico urologo, e si trasferì a Pesaro.

Oscar era addetto alla conduzione delle macchine agricole, era un grande lavoratore e persona molto simpatica. La Domenica si allenava con la bicicletta insieme a Toni de Giuli. Oscar era sposato con Clara, una bravissima donna, misero al mondo tre figli maschi: Rossano, Vidmar, Cramer.

Edmea era la figlia più piccola di Lavinio e Olvide. Era una giovinetta carina, dal carattere dolce. Faceva la magliaia ed era fidanzata con Fulvio Roberti, la loro storia d’amore era felice.
Purtroppo non terminò con il matrimonio. Fulvio decise di emigrare in America, in Alaska per la precisione. Edmea non se la sentì di raggiungerlo in quel paese ghiacciato. Così rimase nubile e assistette i genitori fino alla loro scomparsa con dedizione ed affetto.

I Crucini erano un’ottima famiglia. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Gigliola che si prende cura della salute della nostra famiglia con competenza e rispetto. Grazie Gigliola!

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