Il Metauro
notizie dalla valle del Metauro

La Giunta di Fossombrone tra trionfalismi e silenzi

Il Circolo di Fossommbrone di Rifondazione Comunista interviene sui silenzi in materia di sanità e difesa dell'ospedale cittadino della Giunta Berloni.

ospedale_fossombroneFOSSOMBRONE – “In un comunicato il vice-sindaco Chiarabilli dopo aver parlato di investimenti per somme considerevoli, in parte ereditate dalla vecchia amministrazione, afferma che in un triennio Fossombrone “verrà completamente rivoluzionata dal punto di vista della riqualificazione generale e diventerà finalmente il vero punto di riferimento dell’intera vallata del Metauro” quasi che gli altri comuni fossero destinati a starsene con le mani in mano!

A questi toni trionfalistici  continua la nota del Circolo di Fossombrone di Rifondazione Comunista – fa da contrappunto l’assoluto silenzio sul mancato ottenimento del passaggio del nostro nosocomio da ospedale di comunità ad ospedale di zona, quindi con più servizi per i cittadini, tanto da farne, almeno per la sanità, “un punto di riferimento per buona parte della vallata del Metauro”. Perché? La trasparenza amministrativa vuole che si racconti tutto, anche gli insuccessi, e non solo quello che fa comodo.

I fatti: il consiglio regionale di centro-destra approvando il nuovo piano socio-sanitario non ha accolto la richiesta del Consiglio comunale di Fossombrone di far tornare a ospedale di zona il nostro nosocomio. Chiarabilli non ne parla perché la maggioranza-ammucchiata, di cui lui è vicesindaco, non ha fatto assolutamente nulla per sostenere davvero e fino in fondo la richiesta.

Infatti dopo il 14 ottobre 2022,- continua Rifondazione – giorno dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Comunale dell’ordine del giorno, predisposto dall’apposita commissione anche grazie alle idee del “Comitato dei cittadini che rivogliono l’ospedale”, di cui fa parte anche Rifondazione Comunista, che sosteneva proprio la richiesta del passaggio da ospedale di comunità a ospedale di zona, è cominciato il totale disinteresse della maggioranza. Eccone le prove.

1 – Il sindaco Berloni, nella video-conferenza con l’assessore regionale Saltamartini, il quale aveva negato tale possibilità, invece di reagire ha taciuto. Perché? Inoltre nella conferenza dei sindaci a Fano in cui Saltamartini, che nel frattempo aveva fatto trasformare l’ospedale di comunità Cingoli, di cui è stato sindaco, in ospedale di zona, aveva ripetuto il suo “no”, il sindaco Berloni ha di nuovo taciuto. Perché?

Inoltre chiamato più volte a rendere conto del suo operato in questo settore con le lettere aperte del Comitato pro-ospedale non ha né risposto né convocato il Comitato. Perché?

2 – Il Presidente della Commissione comunale sanità Bartoli dopo il 14 ottobre non ha più convocato la commissione stessa, neanche per conoscere le mosse fatte dal Comitato. Perché? Non solo, mentre il Comitato pro-ospedale presentava un emendamento (“Fossombrone quinto stabilimento sanitario della provincia di Pesaro e Urbino”), unica strada per rispettare le decisioni del consiglio, Bartoli chiedeva la “casa della salute”, struttura che non c’entra niente con l’ospedale di base (come dire che lui parla di serie B mentre il consiglio comunale aveva deciso per la serie A!). Perché?

3 – Nella seduta consiliare di lunedì 31 luglio la maggioranza-ammucchiata di Fossombrone ha approvato con vari interventi un ordine del giorno farlocco per sostenere la posizione del consigliere Bartoli, giustamente oggetto di critiche da parte delle opposizioni, per il suo comportamento, riempiendolo di immeritate lodi. Ma quel che è peggio è che non ha chiesto che il nostro ospedale fosse il quinto “stabilimento” sanitario della nostra provincia. Perché? Eppure questo era l’unico modo per tentare in extremis di ottenere l’ospedale di zona.

4 – I consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza con i quali il Comitato pro-ospedale si è incontrato hanno confermato di non essere stati contattati dagli amministratori di Fossombrone sulla richiesta approvata il 14 ottobre. Perché? Invece per ottenere i 370.000 euro per la tappa del giro d’Italia gli incontri e le pressioni c’erano stati e come!

Le battaglie – conclude la nota – quando si fanno con determinazione si vincono (vedi appunto la tappa del giro), quando non si fanno o si fa finta di farle si perdono per forza”.

 

altri articoli