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Ciclovia del Metauro, perché la minoranza ha votato contro

Il commento della minoranza consiliare di Cartoceto: "Senza studio di fattibilità né strategia complessiva è un progetto invotabile!"

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Ginaluca Longhi, capogruppo di minoranza del comune di Cartoceto

CARTOCETO – Il consiglio comunale di Cartoceto ha approvato l’accordo di programma per la realizzazione della Ciclovia del Metauro. Ma la minoranza ha votato contro. Ecco le motivazioni.

“Vogliamo chiarire – afferma il capogruppo Gianluca Longhi – che la nostra contrarietà riguarda il progetto, la “messa a terra” dell’opera, non l’infrastruttura in sé: infatti ribadiamo la strategicità in termini economici e di promozione turistica della “Ciclovia del Metauro”, su cui più volte abbiamo espresso pubblicamente il nostro favore.

Nelle premesse dell’accordo di programma – continua Longhi – viene messa nero su bianco la compatibilità del progetto con “[…] la futura ed eventuale riattivazione sia a scopo turistico che commerciale” della tratta ferroviaria Fano-Urbino, oggetto di uno studio di fattibilità, di cui si conosce solamente il costo (1.350.000 euro) e non il suo contenuto; parafrasando, in senso contrario, l’ex Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, abbiamo posto a tutto il Consiglio comunale una domanda: come è possibile deliberare senza conoscere? Vengano prima pubblicate le carte e poi sarà possibile un dibattito serio e costruttivo. Tutto ciò senza considerare lo sviluppo che Fano e Cartoceto hanno avuto negli ultimi quarant’anni.

A nostro modesto avviso il periodo citato testualmente dall’atto nel paragrafo precedente è volutamente fumoso, tanto addirittura da parlare di EVENTUALE riattivazione della tratta, senza specificare la vera e propria infrastruttura da installarvi (vero e proprio treno, metropolitana di superficie, mezzo elettrico, ad idrogeno, etc.), così da poter concretizzare quel concetto con qualsiasi idea possa avere un forte ritorno elettorale. Soprattutto se si tratta di una tematica altamente strategica, come quella in oggetto.

A proposito di strategia nulla è dato sapere circa la formulazione di una seria strategia di lungo periodo, che coinvolga il nostro sistema economico, la pianificazione di attività di promozione turistica, il futuro sviluppo urbanistico del nostro territorio e un serio progetto industriale, considerato che il possibile spostamento del trasporto da gomma a rotaia avrà sicuramente un importante riverbero nei livelli occupazionali del settore del trasporto su gomma: si tratterà di una transizione da governare così da non lasciare indietro nessuno.

Tornando al progetto in sé – prosegue Longhi – non possiamo ignorare che il suo costo sia aumentato dai 4,5 milioni di euro iniziali agli attuali 6,5 milioni, per un tratto più breve: su tale aumento hanno giocato anche tutti quegli espropri, che vedranno un esborso da parte del Comune di Cartoceto di circa 46 mila euro su una totalità prevista di quasi 92 mila euro, considerato che dovremo finanziare il 50% dei costi degli espropri, oltre agli oneri per i procedimenti di redazione e approvazione delle varianti urbanistiche.

Prendendo a riferimento il fattore temporale, il progetto originario inoltre ci avrebbe permesso di essere ad uno stato dell’iter e della concreta messa a terra più avanzato dell’attuale.

Si parla di ciclovia, ma in realtà non può essere considerata tale nella sua interezza, prendendo come parametro di giudizio la previsione normativa della legge n. 2 dell’11 Gennaio 2018, in quanto il tratto del percorso individuato, che va da Via Pilone al confine con Colli al Metauro, non ha poi tutta questa linearità e comodità per i possibili fruitori.

Per tutti questi motivi, pur essendo favorevoli all’opera, abbiamo dovuto bocciare il progetto e quindi anche il relativo accordo di programma”

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