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Terre Roveresche verso le elezioni, la parola a Maurizio Cionna

Sta per concludersi il primo quinquennio del neonato comune di Terre Roveresche. L'opinione degli ex-sindaci dei quattro municipi.

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Maurizio Cionna, ex-sindaco di Piagge ed attuale capogruppo di minoranza in Terre Roveresche

TERRE ROVERESCHE – Il nuovo Comune di Terre Roveresche, nato tra tanti dubbi e preoccupazioni, ma con l’unanimità della politica locale si appresta a tagliare il suo primo traguardo, una intera legislatura giunge al termine e dunque occorre pensare al futuro facendo tesoro del passato e degli errori commessi. Ne parliamo con Maurizio Cionna, ex sindaco di Piagge e capogruppo di minoranza in consiglio comunale.

Maurizio come valuti questi cinque anni di amministrazione?

Innanzitutto vorrei precisare che il nuovo Comune di Terre Roveresche altro non è che la normale evoluzione dell’Unione Roveresca, una macchina amministrativa creata nel 2003 dagli allora Sindaci, evoluzione della quale hanno preso atto anche i cittadini che infatti hanno votato a grande maggioranza la fusione nel 2016.

Non dimentichiamoci inoltre del fatto che 6 anni fa circa i Comuni, a causa dei rigidi regolamenti economico-amministrativi, si trovavano ai “minimi termini” sia in ordine alle regole di struttura amministrativa che non permettevano di colmare, con nuove assunzioni, il vuoto lasciato dal personale che andava in pensione rendendo di fatto le amministrazioni non più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, che in ordine delle disponibilità economiche di cui una buona percentuale dovevano essere obbligatoriamente vincolata nel “patto di stabilità” essendo così, di fatto, inaccessibili e non utilizzabili per le necessarie esigenze del territorio.

L’Unione, nata nel 2003, rappresentava “il fiore all’occhiello” dei nostri quattro Comuni per funzionalità e coordinazione amministrativa. All’interno di essa sono nate delle eccellenze; una su tutte l’Ufficio Tributi, per anni diretto dalla Dottoressa Carpineti, punto di riferimento di molti altri Comuni territorialmente limitrofi.

La fusione oltre che “ufficializzare” l’unione dei Comuni aveva anche lo scopo di permetterci di raggiungere cinque obiettivi fondamentali:

– il primo di poter unire le risorse umane a disposizione di tutti i quattro Comuni così da poter creare un’unica struttura completa ed efficiente colmando, con il personale dei vari uffici degli ex Comuni, le assenze ed i vuoti lasciati dall’impossibilità di assunzione, creando così un’unica macchina amministrativa, economica, efficiente e ben coordinata utile a rispondere alle esigenze dei cittadini, dell’amministrazione e del territorio;

– il secondo quello di creare degli uffici polifunzionali in tutti e quattro gli ex Municipi così che questi continuassero ad essere un punto di riferimento per i servizi primari e per le esigenze del cittadino così da mettere tutti alla pari e non creare Municipi e conseguentemente cittadini di “serie A” e di “serie B”;

– il terzo obiettivo era quello di poter svincolare le risorse finanziarie bloccate nel patto di stabilità ed ottenere i “bonus” finanziari relativi alla fusione così da avere una consistente disponibilità economica da  investire nel territorio per poter far fronte sia alle esigenze che le ristrettezze economiche dei quattro Comuni non avevano permesso di risolvere, sia per le nuove esigenze che la nuova realtà territoriale avrebbe richiesto.

Altro obiettivo cardine della fusione, concordato tra noi ex sindaci, era quello di creare come detto un Comune unico, senza cittadini di “classe A” e “classe B”, senza zone centrali e periferiche, ma un’unica struttura cittadina in cui tutti si riconoscessero come cittadini di “classe A”; per intenderci dall’abitante della frazione Cerbara a quello della frazione San Bartolo di Barchi.

Questo obiettivo sarebbe stato possibile raggiungerlo grazie all’opera dei Pro-Sindaci e dei loro consultori, punti di riferimento importanti e preziosi del proprio territorio che, in stretto contatto con l’amministrazione, la Giunta ed il Sindaco, in maniera costante e precisa, potessero riportare le istanze dei propri cittadini e le necessità del proprio territorio in una perfetta opera di coordinamento amministrativo espressione di quell’uguaglianza paritaria tra cittadini e territorio.

Oggi posso oggettivamente affermare che tutto questo è stato purtroppo disatteso.

La macchina organizzativa comunale invece di potenziarsi è letteralmente crollata e caduta a pezzi. Gli uffici, invece di implementarsi si sono ulteriormente svuotati a causa della defezione di diverso personale.

Molti dirigenti e responsabili dei vari settori hanno infatti chiesto ed ottenuto di essere trasferiti in altri ambiti (tra cui la Dott.ssa Carpineti e la Dott.ssa Orlandi tanto per fare qualche esempio).

Da quanto è stato possibile apprendere ciò si è verificato a causa delle forti divergenze maturate con il Sindaco che ne aveva demansionato le figure depotenziando così di fatto i servizi già fiore all’occhiello dell’Unione Roveresca e che dovevano esserelo del nuovo Comune.

L’organizzazione vanto dell’Unione è stata completamente smantellata con il risultato che oggi abbiamo un Comune ad efficienza ridotta. E questo, torno a ripeterlo, a causa delle scelte scellerate di linea politico-amministrative del Sindaco e della sua Giunta che invece di trarre vantaggio dalle competenze e dalla professionalità del personale a loro disposizione lo hanno dequalificato costringendolo al trasferimento; porto ad esempio il fatto che tutte e tre le sigle Sindacali si siano in passato rivolte a Prefetto per denunciare il comportamento del Sindaco e della sua Giunta, una cosa così grave che mai era accaduta in passato.

Il Sindaco e la sua Giunta hanno completamente disatteso non solo i patti concordati tra noi ex Sindaci in sede di decisione sulla fusione, ma anche le aspettative dei cittadini in termini di obiettivi che avrebbe dovuto raggiungere il Comune unico.

Tutto ciò nonostante le ingenti risorse economiche arrivate “a pioggia”, così come preventivato dalle Leggi dello Stato, con la fusione (circa 10 milioni di euro in cinque anni tra bonus dello stato e avanzi di amministrazione ereditati dagli ex comuni).

Soldi che dovevano servire a raggiungere gli obbiettivi che ci eravamo posti con investimenti non solo a breve ma soprattutto a medio e lungo termine che avrebbero garantito lo sviluppo del territorio in un ottica anche di ritorno finanziario che assicurasse la possibilità di sviluppare il territorio a 360 gradi affinché potesse garantire un’efficienza ed un’autonomia economica propria che avrebbe permesso, in futuro, di potenziare capacità socio- economiche del territorio senza pesare fiscalmente sui cittadini.

Le figure dei Pro-Sindaci e dei consultori non hanno avuto alcun tipo di riscontro da parte del Sindaco e della Giunta, anzi sono state completamente ignorate e messe da parte impedendo così di raggiungere l’obiettivo che nessun cittadino si sentisse “lontano” o di “serie B” non è avvenuto.

In ultimo avevamo l’obiettivo non solo di soddisfare le aspettative di tutti coloro che avevano votato si alla fusione ma anche di far cambiare idea a tutti coloro che avevano votato no cosa che purtroppo non è successa.

E questo a causa del modo di amministrare del Sindaco, di “uomo solo al comando” che vuole gestire tutto da solo, in prima persona, per il solo obiettivo del proprio ritorno personale d’immagine, che ha prodotto solo risultati estremamente negativi che distrugge invece che costruire.

Lavorare di forza invece che di struttura non ha mai portato a costruire nulla di buono.

In cosa occorre cambiare rotta?

Che mi si ponga questa domanda è già sintomo del fatto che anche lei ha preso coscienza dell’attuale realtà ovvero che l’attuale modo di amministrare non va bene.

Bisogna riprendere quelli che erano gli obiettivi e le finalità della fusione.

Dobbiamo rimettere “a punto” la macchina organizzativa così com’era con l’Unione, ripristinandone l’originale funzionalità e potenziandola con le disponibilità economiche e di personale che la fusione ci ha dato.

Bisogna riprendere il contatto con le varie associazioni del nostro territorio, Pro-Loco, Protezione Civile, Associazioni volontaristiche, Pro-Sindaci e consultori creando con loro un’unica linea di contatto così che tutti siano avvicinati alla realtà del nuovo Comune.

Io personalmente avrei investito su di un mezzo di trasporto che giornalmente avesse fatto la spola tra i vari Municipi così da permettere a tutti i cittadini di spostarsi su tutto il territorio per poter espletare le proprie necessità (spesa, visite mediche, sport ecc.) od anche per conoscere e visitare il territorio stesso del nuovo Comune così da avvicinarli alla nuova realtà civica.

Bisogna rivedere gli investimenti indirizzando le risorse verso quei progetti che garantiscano un futuro economicamente e fiscalmente indipendente e sostenibile al Comune: Progetto bonus bebè completamente sbagliato (come da noi preventivamente segnalato all’amministrazione), opere pubbliche “ad personam”, progetti per espropri coattivi di immobili comunali, lavori mal realizzati su cui si è dovuto nuovamente tornare con altri investimenti, progetto scuole fallito ed in grave ritardo, progetto ambulanza sul territorio mai realizzato, spese in muri fioriti e steccati di legno, sono il segnale evidente del fallimento amministrativo del Sindaco e della sua Giunta.

Bisogna riprendere urgentemente in mano la situazione investimenti per invertirne la rotta prima che le disponibilità finiscano ed i fallimenti rimangano a carico dei cittadini.

Bisogna rivedere il sistema Commissioni anche questo completamente ignorato dall’attuale Sindaco e Giunta. Il solo fatto che la Commissione Salute, in un periodo di pandemia mondiale, non si sia mai riunita per decidere quali fossero le esigenze e le necessità dei cittadini del proprio Comune la dice lunga sull’importanza che l’amministrazione riversa su questi strumenti.

Su cosa proseguire speditamente?

Direi che una delle priorità è quella delle scuole. L’attuale amministrazione ha voluto rimettere mano ad un progetto scuole già predeterminato e deciso, perfettamente funzionante, per realizzarne uno suo, sempre e solo per motivi propagandistici per screditare il precedente lavoro fatto, che ha creato solo danni, ritardi e problematiche per le famiglie nonché una spesa molto  superiore a quella prevista.

I risultati? Pessimi sotto gli occhi di tutti. Dato che si parla di ragazzi, di minori, del futuro del nostro territorio, la considero una priorità importante su cui non bisogna risparmiare su nulla.

Poi c’è da mettere mano alla questione ambulanza, progetto importante e non realizzato, strumentalizzato dal sindaco Sebastianelli e dalla sua Giunta in sede di Consiglio Comunale quando dicemmo apertamente e chiaramente che il progetto, così come da loro ideato, non avrebbe mai visto la luce e non lo votammo.

Sebastianelli strumentalizzò il voto sui giornali dicendo che non volevamo l’ambulanza sul territorio mentre oggi, il tempo, ci da ragione: il progetto era totalmente sbagliato e non realizzabile e l’ambulanza, dopo cinque anni, ancora non c’è.

Altra priorità è la ripresa del contatto tra le associazioni, la ri-costituzione della Protezione Civile la cui struttura ed organizzazione sono state annientate dal sindaco e dalla Giunta, e la cui importanza sul territorio la ritengo fondamentale e necessaria.

Bisogna dare priorità agli investimenti alle fasce deboli, giovani ed anziani, per i quali mi pare sia stato fatto poco da questa amministrazione.

Tante purtroppo sono le priorità in campo a causa della mala gestione di questa amministrazione.

Le elezioni saranno una preziosa occasione di valutazione non solo dell’operato di chi ha amministrato ma anche della rappresentatività degli organi politici dell’intero territorio, cosa ne pensa? Il Sistema dei Pro Sindaci e dei Consultori è un sistema che funziona o è perfettibile?

Bisogna ridare la giusta importanza ai Pro-Sindaci ed ai consultori,prendendo come esempio il sistema adottato dal Comune di Colli al Metauro in tema Pro-Sindaci, ovvero far si che questi fossero la naturale estensione della lista candidata, nominati dalla lista vincente; questo perché ciò avrebbe permesso di creare quel contatto necessario per dialogare sulle problematiche e sulle esigenze dei vari Municipi.

L’aver adottato il sistema della scelta a votazione, ovvero nominando coloro che avevano ottenuto il maggior numero di voti ha causato l’attuale situazione esistente, ovvero la completa mancanza di dialogo e contatto tra amministrazione e Municipi.

Hai qualche proposta per il futuro?

Tutto quanto sopra esposto

Quante liste si prevedono per il futuro?

Spero almeno due

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