“Signora sindaco, la luce del crepuscolo non fa ammalare le persone!”
La associazioni anconetane scrivono alla sindaca Mancinelli per chiedere di revocare il divieto di accesso alle spiagge libere dalle 21 alle 6.
ANCONA – Le Associazioni anconetane chiedono alla sindaca Mancinelli di rivedere il divieto contenuto nell’ordinanza 2/2020 per l’accesso alle spiagge libere dalle 21 alle 6 dovuto a motivi di prevenzione dal Covid-19. Il provvedimento non contempla le spiagge date in concessione.
“Signora sindaco – scrivono le associazioni – i cittadini di Ancona vengono privati, senza alcun ragionevole motivo, della possibilità di contemplare l’alba, il tramonto e il cielo stellato, dalle proprie spiagge libere ma non dalle spiagge date in concessione agli imprenditori.
Al punto 3 dell’Ordinanza integrativa N°2/2020 del Comune di Ancona “sull’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative ai fini della prevenzione e della gestione dell’emergenza Covid-19”, Lei stabilisce che durante i prossimi mesi “E’ fatto divieto di accedere alle spiagge nei tratti di arenile liberi durante le ore notturne, dalle ore 21:00 alle ore 06:00.” Ci sembra un provvedimento immotivato e incomprensibile.
Comporta un grave danno alla qualità della vita dei cittadini che saranno costretti a fuggire di corsa dalle spiagge libere appena il Sole è sceso sotto l’orizzonte, senza alcun ragionevole motivo, per non incappare in costose contravvenzioni.
La luce del crepuscolo non fa ammalare le persone, ma le sana – scrivono ironicamente – così come la contemplazione del cielo stellato. Lo chieda al suo dottore. Inoltre, una matematica elementare ce lo insegna, ridurre lo spazio di movimento significa ostacolare le possibilità di distanziamento e spingere proprio all’assembramento.
E poi, perché c’è rischio di contagio solo nelle spiagge libere? In Ancona, mentre la movida, i soldi che girano, possono far accalcare centinaia di giovani in piazza del Plebiscito e nelle spiagge gestite dagli imprenditori, lei decide di limitare il cittadino nei suoi diritti fondamentali nel suo naturale e gratuito spazio di movimento (e distanziamento).
Sembra evidente che il Comune di Ancona valuti il livello di rischio di contagio in maniera differente, a seconda che il cittadino debba pagare o meno per godersi il crepuscolo.
Questo secondo noi è inaccettabile, per non dire vergognoso. Signora sindaca, frequentando al crepuscolo le spiagge libere, in Ancona, non si rischia il contagio. Al contrario, lo si contrasta e si favorisce il distanziamento.
Se il fine dell’ordinanza è invece un altro, ossia impedire danneggiamenti, risse o altro, problema che riguarda soprattutto le concessioni, allora l’ordinanza va riscritta nei fini che richiama, negli orari, nella forma del divieto.
Pertanto le chiediamo di rettificare le sua ordinanza eliminando il provvedimento che vieta l’accesso alle spiagge libere dalle 21 alle 6, così ripristinando la libertà di godere della bellezza della notte sulle nostre spiagge”.
La lettera è sottoscritta dalle associazioni: APS Portonovo per Tutti, Circolo “Il Pungitopo” di Ancona, Comitato Mare Libero, Comitato Mezzavalle Libera, Forum Salviamo il Paesaggio Marche, Italia Nostra Ancona.