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Sanità regionale, Ruggeri (Comitato Pro Ospedali Pubblici): “Se non funzionano i sindacati, per forza nascono i comitati”

carlo ruggeri comitatoFOSSOMBRONE – Lo scorso 3 aprile si è tenuta una riunione dei sindacati CGIL, CISL e UIL a cui ha preso parte anche Carlo Ruggeri presidente del Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici Marche.

“In quella sede  – afferma Ruggeri – abbiamo ribadito le nostre linee: no assoluto all’ospedale unico ovunque si voglia fare; si al mantenimento ed al potenziamento degli attuali ospedali pubblici (Pesaro San Salvatore, Fano Santa Croce, Pergola ed Urbino); si alla riapertura degli ospedali pubblici “filtro” con Punto di  Primo Intervento (PPI) a Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro; si alla creazione di Postazioni di Primo Soccorso (PPS) nelle località più sperdute dell’entroterra. I presenti – ha aggiunto Ruggeri – ci hanno applaudito.

Apprezzato anche l’intervento del sindaco di Fossombrone Gabriele Bonci che ha chiesto di riavere ciò che è stato strappato a Fossombrone: l’ospedale! Di contro – aggiunge Ruggeri – abbiamo sentito i vari rappresentanti sindacali relatori sostenere tutt’altra campana, drammaticamente opposta alle nostre richieste. Si sono espressi sul non essere sfavorevoli all’Ospedale Unico, magari con una collocazione diversa; l’essere favorevoli alla medicina territoriale ed alle Case della salute (la stessa linea del nuovo disastroso Piano Sanitario di Ceriscioli) senza pretendere la riapertura degli ospedali chiusi come quello di Fossombrone; infine l’essere disponibili alla apertura concordata ai privati in sostituzione del pubblico.

In pratica la loro posizione – afferma Ruggeri – è un avvicinamento troppo evidente alle decisioni stracriticate adottate e da adottare da parte della Regione Marche. La riunione si è poi conclusa con una serie di complesse analisi del rappresentante della CGIL che ha contribuito ad annebbiare le menti e all’uscita di buona parte dei partecipanti.

Una riunione molto deludente – aggiunge Ruggeri – per le orecchie del nostro Comitato Regionale, il solo nelle Marche (dove erano i Sindacati CGIL, CISL e UIL allora?)  che ha manifestato duramente contro il Potere Regionale diretto da Ceriscioli, il 28 gennaio scorso, giorno in cui la Giunta Regionale ha approvato la preoccupantissima bozza del Piano sanitario che, a nostro convinto giudizio e dopo aver letto attentamente le 127 pagine di tale bozza, moltiplicherà le attuali negatività già ora insopportabili per i malati e loro famiglie.

Non abbiamo capito per cosa vadano a manifestare, i sindacati CGIL,CISL e UIL, davanti alla Regione, fra qualche giorno se le loro linee sono quelle che si sono sentite alla riunione di Fossombrone. Le posizioni che fanno felice Ceriscioli: non essere contrari all’Ospedale Unico Provinciale dal costo lievitante di 212 milioni di euro con  612 posti letto per acuti (rispetto agli attuali 800 già ghigliottinati di 100) che ha fatto chiudere già ospedali e che ridimensionerà e/o chiuderà tutti gli altri ospedali; del non essere contrari ad una medicina territoriale monca (i cronicari/ambulatori e la novità del Distretto con infermieri, medici di medicina generale, psicologi, educatori e chi ne ha più ne metta che assistono i malati nelle case in mancanza di ospedali chiusi); del non essere contrari all’inserimento progressivo del privato nei servizi ospedalieri, in sostituzione del pubblico.

Ascoltando tutto ciò che è stato illustrato da CGIL, CISL (assente UIL) durante il nostro intervento – conclude Ruggeri – ci siamo chiaramente espressi con la frase: ‘Se non funzionano i sindacati, per forza che  nascono i Comitati, esattamente come è nato  il nostro Regionale Pro Ospedali Pubblici’”.

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