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Le priorità del consigliere Rossi: l’entroterra e via la tassa del Consorzio di Bonifica

Intervista a Giacomo Rossi, eletto consigliere regionale tra i Civici. Rivedere la legge elettorale per dare più peso alle aree interne.

Giacomo Rossi
Giacomo Rossi

APECCHIO – Giacomo Rossi, 37 anni, imprenditore agrituristico, è stato eletto consigliere regionale durante le ultime elezioni regionali nella lista dei Civici a sostegno del neopresidente Francesco Acquaroli.

Le elezioni Regionali 2020 hanno decretato la sua elezione a consigliere, un traguardo importante e di responsabilità, da dove nasce il suo impegno in politica?

Fin da piccolo mia madre mi portava alle riunioni politiche alle quali partecipava e la cosa mi piaceva. Mi ricordo che a casa facevo delle finte elezioni con dei fac-simile elettorali e facevo votare i miei parenti. Poi, da poco più che adolescente, ho iniziato a far politica nel movimento giovanile di Alleanza Nazionale per poi, da dieci anni a questa parte, allontanarmi dai partiti e dalle logiche partitiche ma questa passione non mi ha mai abbandonato un giorno.

Le comunità dell’entroterra sono sempre state poco rappresentate in Regione a causa dei pochi elettori, Lei come pensa di poter dare voce a questi territori, alle persone e alle aziende che vi operano?

Innanzitutto dovremmo rivedere la legge elettorale regionale affinché possa dare più peso alle zone interne. Poi dobbiamo riportare i servizi tolti, a partire dagli ospedali oltre che puntare a completare le infrastrutture primarie come il proseguimento della Fano-Grosseto. Inoltre dobbiamo riequilibrare lo sfruttamento delle risorse interne, a partire dalle risorse idriche fino ad arrivare ai prodotti del bosco. Qui non ci arriva una lira!

Quale sarà il suo impegno primario in questo mandato?

La revisione del Consorzio di Bonifica. Deve smettere di inviare una tassa illegittima ai cittadini.

Cosa pensa della questione sanità? Quale la linea da tenere a difesa dei cittadini dell’entroterra? Ospedale Unico si o no?

Serve una sanità policentrica ed integrata. L’Ospedale unico non può far parte di questa visione. No all’ospedale unico quindi e si ad un ripristino delle strutture chiuse in un piano sanitario che preveda l’utilizzo delle stesse in un ottica di integrazione delle stesse strutture. Non possiamo avere tutti i reparti dappertutto ma possiamo avere tutte le specialità distribuite negli ospedali interni, conservando dei punti di primo intervento seri nelle strutture più decentrate. Non possiamo permetterci che un cittadino di Belforte, colpito da infarto, rischi di morire…

Infrastrutture, cosa pensa della situazione generale della viabilità nella nostra regione e in particolare nella nostra provincia? Cos’ è urgente fare?

Penso che la viabilità della nostra provincia sia pietosa. Strade provinciali messe male, strade principali non terminate (vedi Fano-Grosseto), una potenzialità come la Ferrovia FVM lasciata nell’oblio…C’è davvero molto da fare

Ritiene necessario o meno creare nuove opportunità di sostegno alle famiglie che in questo periodo hanno sofferto le limitazioni del Covid sotto il profilo economico e relazionale?

Si c’è bisogno di un sostegno concreto alle famiglie ma alle famiglie che hanno davvero bisogno. Non possiamo distribuire soldi a pioggia ma vanno individuate le vere necessità.

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