“L’Asur minaccia gli operatori sanitari per i loro commenti sui social”
La solidarietà di Antonio Baldelli, segretario provinciale di Fratelli d’Italia
PESARO – Antonio Baldelli, sergretario provinciale di Fratelli d’Italia, esprime solidarietà agli operatori ospedalieri della provincia dopo la nota Asur che minaccia provvedimenti disciplinari nei loro confronti.
“La nostra provincia è fra le più colpite dal virus. Come non pensare quindi a quanto denunciato, in queste settimane, dagli operatori dei nostri ospedali.
Abbiamo letto sugli organi di informazione le loro denunce sulla mancanza di sufficienti e adeguati dispositivi di protezione individuale; sulla promiscuità di malati covid con malati no-covid; sulla mancanza di zone filtro per gli ingressi a Pronto soccorso e Ppi; sulla mancata somministrazione, per settimane, di tamponi ai dipendenti ospedalieri.
Ma ora tutti zitti! Nessuno può più esprimere il proprio pensiero sui social né esercitare i propri diritti sindacali!
L’Asur-Area vasta 1 ha infatti inviato una nota in cui minaccia sanzioni disciplinari agli operatori sanitari che si esprimono “sui social media con enunciazioni, prese di posizione e commenti nei confronti di Asur”.
È arrivata la censura della dirigenza Asur, quella nominata da Ceriscioli e protetta da quei sindaci per cui viene sempre prima il partito, i quali, pur essendone a conoscenza, non hanno denunciato quanto stava accadendo, nemmeno quando è stato loro chiesto aiuto.
Come successo in un comune della nostra provincia dove una consigliera di maggioranza, alla richiesta di aiuto dei locali operatori ospedalieri, ha risposto: “Non possiamo far intervenire il sindaco per non farne una questione di campanile”.
Invece di punire chi ha continuato con abnegazione a lavorare senza nemmeno adeguati e sufficienti dispositivi di sicurezza, è giunto il momento di accertare le responsabilità di quei dirigenti della sanità regionale che hanno lasciato gli operatori ospedalieri in queste pericolose condizioni, aumentando il rischio della diffusione del covid-19 e dei suoi devastanti effetti su personale e malati.
È il momento di accertare le responsabilità di quegli amministratori e politici che non hanno utilizzato i poteri loro attribuiti dall’ordinamento giuridico per prevenire la diffusione del contagio”.
Conclude Baldelli: “Per ciò, non rimarremo spettatori passivi di fronte a un sistema sanitario inefficiente; a politici irresponsabili, colpevoli tra l’altro di aver distrutto la sanità pubblica; a dirigenti Asur non all’altezza dei ruoli loro affidati.
A tal punto la domanda alla quale va data risposta è una sola: perché la nostra provincia è uno dei principali focolai di diffusione del virus in Italia, con le nefaste conseguenze in termini di salute e di economia.
È proprio di oggi la notizia che, secondo l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, le Marche, insieme alla Lombardia, saranno le ultime regioni ad uscire dalla fase 1. L’osservatorio prevede la data “zero contagi” per le Marche solo in data 27 giugno.
Di queste responsabilità qualcuno dovrà rispondere e a nulla serviranno le minacce di chi cerca di nascondere la realtà”.