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Gruppo “No REMS” di Fossombrone: “L’ASUR tenta il colpo di spugna ma noi non lo permetteremo”

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Una immagine della REMS di Fossombrone

FOSSOMBRONE – Da più di un anno un gruppo di cittadini ha intrapreso le azioni per bloccare l’apertura della REMS, la struttura sanitaria di accoglienza per coloro che hanno commesso dei reati e sono affetti da disturbi mentali, la cui struttura è in realtà già stata costruita nell’area dell’attuale ospedale cittadino nei pressi del fiume Metauro.

“Sapevamo di doverci aspettare di tutto – afferma Marco Bartoli del gruppo ‘Cittadini No Rems’ – data la complessità della materia trattata, l’entità del potenziale danno erariale (oltre 3milioni di euro) ed il ‘peso’ del soggetto coinvolto, cioè l’ASUR Marche.

Ciò che nessuno, però, poteva arrivare ad immaginare – continua Bartoli – era che, proprio il giorno prima dell’udienza al TAR Marche per la discussione del merito del ricorso intentato dall’ASUR contro l’ordinanza comunale di demolizione della REMS, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio delle Marche emanasse un atto palesemente illegittimo, se non anche illecito, teso a favorire l’ASUR nella vicenda e nell’intento di far finire a tarallucci e vino la questione.

Con una nota del 1 marzo e depositata in sede TAR guarda caso nella giornata di Martedì 5 Marzo 2019, ovvero il giorno prima dell’udienza, la Soprintendenza ha infatti affermato che “l’edificio Struttura Sanitaria Rems sembra ricadere al di fuori del perimetro del citato ambito di tutela”; e tanto nonostante che il progettista della struttura e l’Asur (da ultimo con nota del 20.06.2018) abbiano dichiarato che la costruzione rientra, al contrario, all’interno del vincolo paesaggistico. Circostanza, quest’ultima, accertata anche dai rilievi puntuali disposti dal Pubblico Ministero ed eseguiti dal Comune di Fossombrone alla presenza dell’Agenzia del Territorio, del Servizio di Tutela, Gestione ed Assetto del Territorio della Regione Marche.

A prescindere dalle tempistiche che si commentano da sole e rivelano la bassezza di metodi e strategie utilizzate – continua la nota del gruppo NO REMS – si fa rilevare che tale nota non ha validità né dal punto di vista normativo (perché semmai l’ASUR avrebbe dovuto richiedere l’Autorizzazione paesaggistica al Comune e non alla Soprintendenza, la quale ha avviato arbitrariamente e irritualmente il procedimento che ha portato all’emissione della nota), né tantomeno dal punto di vista sostanziale visto che quanto dichiarato dalla Soprintendenza si basa su misurazioni estrapolate da Google Maps e riportate su carte a scala elevata con metodo rudimentale e dozzinale, facendo riferimento a uno solo degli spigoli della struttura anziché alla struttura nella sua interezza (cioè uno spigolo della Rems non è irregolare)

Fortunatamente – concludono i No REMS – almeno la Giustizia tutela ancora i diritti dei cittadini e ha deciso di rinviare, su richiesta nostra e dell’Amministrazione Comunale, l’udienza al 22 Maggio al fine di poter prendere atto e replicare alla nuova documentazione prodotta.

Ci teniamo infine a ribadire che non molleremo di un centimetro e che, come abbiamo sempre fatto, porteremo avanti la battaglia con tutti i mezzi opportuni e necessari, fino a che non vedremo la REMS demolita e ripristinato uno dei più bei paesaggi di Fossombrone”.

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