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Elezioni a Cartoceto, Longhi: “Vi spiego il perché di una sola lista”

Gianluca Longhi ripercorre le tappe che hanno portato all'affossamento del progetto di una lista concorrente alle prossime elezioni comunali di Cartoceto

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Ginaluca Longhi, capogruppo di minoranza del comune di Cartoceto

CARTOCETO – Alle prossime elezioni amministrative, come ormai noto, ci sarà una sola lista quella del sindaco uscente che si candida per un terzo mandato. Gianluca Longhi, capogruppo della minoranza uscente, spiega le ragioni per cui non è stato possibile presentare una lista concorrente a quella del sindaco Rossi.

“La corsa solitaria del sindaco uscente di Cartoceto – afferma Gianluca Longhi – in occasione delle elezioni amministrative che si terranno i prossimi 8 e 9 Giugno, non è stata il frutto di chissà quale strategia politica messa in campo da me e dai miei amici, ma ha rappresentato l’esito di guerre intestine e di voltafaccia, avvenuti a nostro scapito nell’ultimo anno e mezzo della mia attività politica e amministrativa.

A partire da maggio 2023 – continua Longhi – abbiamo iniziato ad incontrarci nella sala pubblica sotto la Scuola Media “M. Polo” di Lucrezia per parlare di progetti volti a rilanciare il nostro paese e per dare alla nostra comunità un’alternativa, fatta di ragazzi volenterosi e competenti, rispetto all’attuale amministrazione comunale, ripartendo da chi ha fatto l’opposizione negli ultimi 5 anni.

Abbiamo così iniziato a farci conoscere meglio dai nostri concittadini, ad esporre i nostri progetti e a diffondere questa nostra voglia di cambiamento, appoggiati dal locale Circolo del PD, il mio partito di militanza politica.

Fu proprio in questo momento che da una parte iniziò a crearsi tra di noi un’ottima amalgama e dall’altra cominciarono i primi ostacoli: in primo luogo una persona di mia stretta fiducia, che mi aveva espresso il suo pieno appoggio, improvvisamente cambiò idea, iniziando ad esporci le proprie perplessità riguardo al nostro progetto.

In secondo luogo – aggiunge Longhi – si riaffacciarono nel palcoscenico politico alcune persone, lontane dal tessuto sociale e associativo da almeno 10 anni. Questi accamparono tutta una serie di scuse, come l’appartenenza ad un partito, una presunta impopolarità e altri aspetti, per giustificare immotivati e pregiudiziali veti contro una mia possibile ricandidatura a Sindaco, nonostante la mia comprovata disponibilità nei confronti di tutti i concittadini e la capacità di risolvere le questioni che mi venivano di volta in volta presentate.

Tra gicembre e gennaio iniziarono numerose e pressanti sollecitazioni affinché accettassi di firmare un accordo, il cui fine era quello di ampliare ulteriormente la coalizione e secondo il quale avrei dovuto fare un passo indietro, assicurandomi la poltrona di Vicesindaco in caso di vittoria: il mio scoglio personale in primo luogo era rappresentato dal passo indietro “a scatola chiusa”, cioè senza sapere il nome di chi si sarebbe candidato/a alla carica di sindaco, non dal passo indietro in sé, e in secondo luogo da una campagna porta a porta dei nostri possibili alleati incentrata su una forte comunicazione denigratoria nei miei confronti e non sulle loro proposte.

Considerato che non sono abituato a mettere la faccia in cose poco chiare, mi sono nettamente rifiutato di firmare un accordo “a scatola chiusa” e sono stato dichiarato da alcuni dirigenti democrat testualmente “fuori dal progetto” di questo fantomatico campo largo, mandando al macero con uno schiocco di dita quanto fatto negli ultimi dieci anni di militanza e negli ultimi cinque anni da Consigliere comunale.

Nonostante ciò – prosegue Longhi – e dopo esserci consultati coi nostri sostenitori, abbiamo deciso di andare comunque avanti per la nostra strada, che nel frattempo è diventata sempre più impervia, vista la titubanza delle persone ad entrare in un progetto, che ha iniziato a subire un pesante fuoco amico, facendo il gioco della maggioranza uscente, da parte di coloro che invece avrebbero dovuto sostenere questo nostro soggetto civico, composto da giovani donne e uomini pronti a risollevare le sorti del comune.

Mi ha sempre fatto molto sorridere come i candidati a me alternativi, di volta in volta scelti, abbiano avuto la stessa durata di un battito di ciglia ed è stato proprio in questo contesto che il progetto di campo largo in salsa cartocetana si è arenato a causa dell’improvviso ritiro dell’altro gruppo civico.

Intorno a metà aprile siamo stati nuovamente convocati dal Partito Democratico, che si ritrovava senza niente in mano a poche settimane dalla presentazione della lista, chiedendoci di riprendere la costruzione congiunta di una lista.

La nostra passione e la nostra voglia di costruire qualcosa di positivo e di bello per il nostro territorio ci ha portati a fare chiamate e ad organizzare incontri fisici dalle 7 della mattina fino a tarda serata: nella maggior parte dei casi gli esiti risultavano negativi per gli stessi motivi fin qui esposti.

Siamo stati quindi costretti a ripiegare su una lista composta da nove candidati/e e per arrivare a tale traguardo mancavano tre nominativi di altrettante donne: nominativi, che mi sono stati sottoposti durante la riunione dello scorso lunedì 6 Maggio e che non avevo il piacere di conoscere.

Alle mie forti titubanze su una situazione di tal genere sono seguite parole, per me inaccettabili, come sentenze di morte politica e altre, provenienti da persone che conoscevano bene il mio percorso politico e amministrativo.

Disgustato da tale dibattito, ho ritenuto chiusa l’esperienza di costruzione di una lista alternativa all’attuale maggioranza e la mia permanenza in quella che era stata fino a qualche minuto prima la mia casa politica (unitamente al non apprezzamento nei confronti della nuova segreteria nazionale).

Anche in questo caso mi sono confrontato con i miei sostenitori della prima ora e abbiamo deciso insieme e ufficialmente di non continuare con questo progetto, perché non c’erano le benché minime condizioni per una serena e motivata campagna elettorale.

Fino all’ultimo abbiamo lavorato per dare a Cartoceto una nuova classe dirigente, consapevole dei problemi e pronta a risolverli: per fattori esterni non siamo riusciti a concludere positivamente questa esperienza.

Ciò non significa che ci rintaneremo nelle nostre case, anzi continueremo ad occuparci della nostra comunità e a partecipare attivamente alla vita sociale di Cartoceto, in quanto si può fare qualcosa di buono per il proprio paese non solo attraverso cariche istituzionali, ma anche come appartenenti alla società civile”.

Il Capogruppo di minoranza

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