“Dove va la Chiesa oggi? Verso il Sinodo!”
La riflessione di don Piergiorgio Sanchioni, parroco di Tavernelle sul Sinodo voluto da Papa Francesco.
COLLI AL METAURO – “La domanda è intrigante. Che cosa intendiamo per Chiesa? Il papa, i vescovi, la gerarchia, lo Stato del Vaticano, le parrocchie, oppure i circa due miliardi di uomini e donne di tutti continenti che si rifanno a Gesù Cristo e cercano di vivere il Vangelo oggi? L’uno e l’altro? Teniamo presente che la chiesa è come un iceberg che non si riduce a ciò che emerge dal mare ma alla parte sommersa che è la più importante. Storia di santità e spesso di peccatori. Storia di avvenimenti, di persone, di strutture che cambiano nel tempo ma soprattutto storia di Dio e degli uomini che camminano verso l’eternità.
Certo siamo in un momento cruciale di questa storia come nei grandi passaggi di civiltà. Ma diceva già S. Agostino: “Non rimpiangete i tempi passati perché nei tempi passati c’erano dei catastrofisti che rimpiangevano i tempi passati…”.
Papa Francesco, nei suoi 85 anni, non è uno di questi e c’invita continuamente a camminare, a uscire, ad essere coraggiosi, altrimenti ci ammaliamo di muffa. Per questo ha indetto un Sinodo dal 2021 al 2025 cioè una ricerca di tutti per camminare insieme e proporre il Vangelo agli uomini di oggi con i mezzi di oggi. Per rendere più vivibile questo mondo che è la casa di tutti.
Papa Francesco anche nei suoi documenti non parla solo ai “suoi” ma a tutti gli uomini: cristiani, musulmani, ebrei e a tutta la grande famiglia umana. Non chiede di rimanere chiusi nelle nostre sacrestie ma di uscire e diventare testimoni e costruttori di un mondo nuovo.
Pensiamo a ciò che dice nelle sue encicliche, nella “Laudato si” sul problema ecologico e a ciò che scrive nella “Fratelli tutti” sulla pace e sulla convivenza giusta tra i popoli. Ma la realtà, dirà qualcuno, è ben altra. Abbiamo il coraggio di sognare, di camminare insieme (è questo il significato della parola Sinodo), di ascoltarci senza farci del male.
E allora che cosa fare vedendo le chiese sempre più vuote, i giovani al di fuori di una cultura cristiana e ai valori morali cristiani? Che cosa fare se non ci sono più preti e quelli che ci sono sono assai vecchi? Che cosa fare delle tante strutture religiose vuote: conventi, monasteri,case canoniche? Come vivere oggi il Vangelo che non è passato di moda ma è una proposta di vita?
Secondo me guardiamo alle chiese vive, gioiose anche povere dell’Africa e dell’America del sud e di certi paesi dell’Asia. Diamo più spazio a tanti laici sapienti e generosi, al genio femminile. Soprattutto affidiamo a Dio questo mondo che Lui ha creato e che vuole ancora bello. La preghiera, la solidarietà, la bellezza salveranno il mondo, diceva Dostojevskij”.