Il Metauro
notizie dalla valle del Metauro

Ciclovia a Colli al Metauro, per Curina il “NO” di Briganti è solo propaganda elettorale

Il candidato a sindaco Candio Curina interviene sulla nota del Comune di Colli al Metauro sulla pista ciclabile. Una svolta tardiva.

candio curina
Candio Curina, candidato a sindaco a Colli al Metauro

COLLI AL METAURO – “Colli al Metauro? Un cantiere aperto. Mentre idee e opinioni cambiano alla velocità della luce. È un autentico cambio di passo quello che si sta registrando in questi giorni nel nostro comune, tra lavori iniziati in fretta e furia e un’improvvisa – ma tardiva – rincorsa al decoro urbano”.

E’ quanto afferma in una nota il candidato a sindaco Candio Curina che aggiunge: “Per non parlare di certe scelte dell’amministrazione comunale uscente che sembrano più che altro delle folgorazioni arrivate sulla via di Damasco.

Per meglio dire, sono tutti miracoli provocati dalle imminenti elezioni amministrative, in vista delle quali chi ci ha governato per quattro anni ha improvvisamente mandato in strada operai e manutentori di vario genere.

Mentre chi resta negli uffici comunali è impegnato a mandare in pasto alla stampa – per ragioni palesemente elettorali – lettere aperte contraddittorie sul tema dell’eventuale ripristino della ferrovia Fano-Urbino.

Risulta alquanto singolare – continua Curina – la nota inviata questa mattina dall’amministrazione uscente, che apportando tutta una serie di argomentazioni tecniche si rivolge direttamente alla giunta regionale – quasi con fare reverenziale – per dire che forse no, a Colli al Metauro sarebbe meglio non far tornare il treno.

Perché un eventuale ripristino della ferrovia ridurrebbe troppo lo spazio per realizzare una ciclovia a fianco dei binari, e perché un simile compromesso comporterebbe dei costi tutt’altro che trascurabili.

Ma noi di ‘Energia in Comune per Candio Curina sindaco’ abbiamo più memoria di questa giunta che sta per uscire dalla finestra per poi – ripassando per le urne – tentare di rientrare dal portone.

La stessa giunta che in passato, in più occasioni, si è espressa a favore del ripristino della ferrovia. Ma che ora, a poco più di una settimana dal voto, consapevole del sentimento popolare, ha magicamente virato verso prese di posizione a favore della ciclovia.

Eppure – aggiunge Curina – sono gli stessi amministratori che – durante il consiglio comunale dello scorso 28 aprile – hanno votato in modo contrario all’interrogazione della minoranza attraverso la quale si chiedeva un’opposizione unanime al ripristino della ferrovia – così come agli stessi studi di fattibilità – per preservare il nostro territorio ed evitare di massacrarlo.

È durante quella seduta che il vicesindaco facente funzioni Andrea Giuliani ha letto la dichiarazione della maggioranza: tutti contrari, compreso l’assessore uscente Pietro Briganti e altri componenti di giunta e consiglio che – in questi giorni di campagna elettorale – stanno chiedendo a gran voce di venire rieletti.

Stessa cosa è poi avvenuta durante il consiglio comunale del 25 maggio. Gli elettori, però, meritano rispetto. Occorre coerenza per amministrare un territorio, la stessa coerenza che a Briganti e alla sua lista manca in maniera quantomai evidente.

È inaccettabile che abbiano mantenuto un reverenziale – e furbo – silenzio per mesi, durante i quali si è tenuta anche un’apposita commissione, per poi tirar fuori dal cilindro una lettera per dire alla Regione che sarebbe meglio la ciclovia della ferrovia.

Perché non è lo Stato che preme per il ripristino della tratta ferroviaria, bensì l’attuale amministrazione regionale con cui la giunta uscente di Colli al Metauro – fino a un paio di mesi fa – stava valutando, fianco a fianco, come poter riattivare il treno.

Sintomatico, poi, che quando si è andati in regione per visionare il progetto non si sia fatta verbalizzare alcuna osservazione come si dovrebbe fare in caso di disaccordo.

Senza dimenticare lo stesso Briganti, che ai microfoni di una emittente radiofonica locale, il 25 maggio aveva detto di essere “favorevole allo sviluppo di una tratta ferroviaria in questo territorio troppo spesso rimasto a margini”. Ma il 3 e 4 ottobre si avvicinano. Così ecco la svolta a favore della ciclovia.

Una svolta pavida – conclude Curina – per di più, perché invece di prendere posizione in maniera netta si invita ad attendere che RFI si esprima sulla fattibilità tecnico-economica della riattivazione della Fano-Urbino. E questo è davvero troppo: o è sì o è no.

Questo modo di porsi così ‘cerchiobottista’ dimostra soltanto una certa sudditanza verso alcuni esponenti della giunta regionale. Ma tutto questo fa male al nostro amato territorio. Perché il cambio di idea c’è stato, ma appare quantomai tardivo, parziale e strumentale. I nostri cittadini, una volta in cabina elettorale, se ne ricorderanno senz’altro!”

altri articoli