CARTOCETO – Una singolare ed emozionante coincidenza: mercoledì 20 maggio, festa del patrono di San Bernardino da Siena patrono del Comune di Cartoceto, è coincisa con la celebrazione della prima messa nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie dopo lo stop dettato dal coronavirus.
Una celebrazione fortemente simbolica a cui erano presenti il sindaco Rossi, il vicesindaco Mariotti, un rappresentante dei Carabinieri Forestali del territorio, il presidente del Gruppo Comunale della Protezione Civile, il presidente della Pro Loco Cartoceto e il presidente del comitato “L’Urlo di Cartoceto” realtà da sempre legata all’organizzazione dei festeggiamenti laici in occasione della festa del patrono. Assenti ma presenti con l’anima e nella preghiera anche Don Marco Mascarucci, parroco di Lucreziai e Don Nestore, parroco di Montegiano.
A celebrare la funzione don Sandro Messina che si è unito al sindaco nei ringraziamenti alle associazioni del territorio che tanto si sono prodigate in questo periodo per prestare aiuto e collaborazione.
“Proprio nei gesti di fratellanza profusi in questo difficile periodo, – ha sottolineato don Sandro – risiede il seme prezioso che fa germogliare una comunità, dove c’è amore è lì che vive il Signore, al di là di ogni credo!”.
Riaprire la Chiesa al culto e ai credenti in un giorno come quello del Santo Patrono e in coincidenza con la ripresa delle attività, conferisce ancora maggiore pregnanza di significato all’evento.
“Un momento di grande spiritualità che deve infondere forza e speranza a tutta la nostra comunità, un modo per riunire tutti assieme nella preghiera e nell’impegno alla rinascita – ha spiegato Don Sandro – San Bernardino è il promotore della devozione a nome di Gesù, colui che ha predicato come in nessun altro c’è salvezza all’infuori del Nome di Gesù”.
Le parole di Don Sandro si uniscono quindi a quelle di Papa Francesco che, nei giorni scorsi, ha ricordato al Mondo con le sue parole quanto sia grande la fragilità umana davanti alla pandemia e come solo la devozione in Dio possa aiutare nel percorso di salvezza.
Non è poi mancato il momento toccante dedicato al ricordo di quanti non ce l’hanno fatta e hanno perso la vita a causa del coronavirus da soli e lontani dai propri affetti.
«La drammaticità di quanto accaduto, e che ancora oggi accade, a causa di questo terribile virus deve però fortificare – ha sottolineato il Sindaco nel suo saluto finale – la bontà delle cose semplici riscoperte proprio in questo periodo di distanziamento sociale e il senso del dovere e di responsabilità non esclusivamente limitato all’emotività del momento ma che ci accompagni sempre, d’ora in avanti, nella vita».