CARTOCETO – A poco più di due mesi dalle elezioni comunali una delle poche certezze è che l’attuale amministrazione si prepara a vincere anche per il terzo mandato.
Il sindaco ha ufficializzato la candidatura del suo gruppo a margine di una trasmissione su una TV locale. Bene, almeno ora una certezza l’abbiamo visto l’assordante silenzio in corso su tutta la questione elettorale.
Vale la pena osservare che, mentre in passato chi si ricandidava si presentava agli elettori mostrando quello che era stato fatto, questa volta viene chiesto ai cittadini un atto di fede.
Il tempo verbale frequentemente utilizzato dal primo cittadino durante il suo intervento televisivo è stato il futuro: faremo, completeremo, appalteremo, ecc.
Un caso per tutti è rappresentato dal centro sociale anziani, un progetto di cui si discute da decenni e che è stato presentato di imminente realizzazione con una lettera personale recapitata a casa a tutti i soci.
Peccato che ad oggi si tratti di un rendering sulla carta, di cui si annuncia l’imminente gara per l’affidamento dei lavori. Lo stesso dicasi per lo sgambatoio dei cani o per l’installazione di nuovi cestini dell’immondizia in qualche parco cittadino.
Insomma sembra chiaro che all’attuale amministrazione servano altri cinque anni per completare quanto non è riuscita a fare nei precedenti dieci!
Ancora più imbarazzante è la situazione elettorale generale per cui, a due mesi e mezzo dal voto, non si è aperto alcun confronto sul territorio con i cittadini quasi questl davvero siano semplicemente un bancomat da cui andare per attingere il voto nel momento opportuno.
Sono lontani i tempi di progetti politici che partivano mesi o anni in anticipo, frutto di un confronto serrato con la società civile, percorsi faticosi, è vero, ma che davano il senso di comunità vive, attaccate al loro territorio e soprattutto al loro sviluppo.
Seguendo l’andazzo generale, anestetizzati da un individualismo esasperante e una finta idea di socialità che ci viene offerta dalle nuove tecnologie, ci affidiamo a dei post sui social che magicamente si infittiranno nelle prossime settimane in prossimità delle votazioni.
A giochi fatti (dopo l’8 e 9 giugno) tutto ritornerà alla normalità, cioè all’assordante silenzio di chi amministra e ad una innocua minoranza che non è stata in grado di scuotere le coscienze dei cittadini su questioni fondamentali limitandosi a porle troppo delicatamente alla loro attenzione.
Uno “status quo” che può fare comodo ad alcuni nel disinteresse generale di tanti, purtroppo.