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“Biodigestore, un fallimento annunciato per Fano”

L’attacco dei consiglieri comunali Cinque Stelle sulla questione biodigestore e la possibile fusione tra Aset e Marche Multiservizi.

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Tommaso Mazzanti consigliere comunale del Movimento 5 Stelle

FANO – “Le cronache degli ultimi giorni dimostrano il fallimento totale delle strategie della giunta fanese in materia di biodigestore”.  Ad affermarlo sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Matteo Giuliani, Tommaso Mazzanti e Francesco Panaroni.

La politica del non decidere del sindaco Seri, infatti, altro esito non poteva avere se non quello di rimettere la palla in mano a MMS che ovviamente non ha a cuore gli interessi della nostra città ma quelli dei propri azionisti.

Come era prevedibile i due studi di fattibilità fatti eseguire dall’amministrazione fanese sono serviti solo a prendere tempo, con inutile spreco di denaro pubblico, e a mascherare l’incapacità politica della giunta di assumere una qualunque decisione, divisa com’è fra chi vorrebbe difendere l’autonomia di ASET da MMS e chi invece (i Dem fanesi) vorrebbe celebrare al più presto il suo matrimonio-funerale con la multiservizi pesarese.

La realizzazione in autonomia da parte di ASET di un impianto commisurato alle reali esigenze del territorio poteva e può invece rappresentare un deciso passo avanti nella sostenibilità del ciclo dei rifiuti, costituire un asset importantissimo per la nostra multiservizi e comportare una riduzione della TARI a carico dei cittadini fanesi.

La recente legge regionale 4/2020, (proposta dal consigliere Fabbri) favorisce l’attuazione delle pratiche di compostaggio aerobico, autocompostaggio, compostaggio di comunità e di prossimità, la cui concreta attuazione ridurrà in modo apprezzabile la quantità di FORSU da destinare al compostaggio anaerobico.

Conseguentemente, per rispondere alle effettive esigenze dell’Ambito, sarebbe in realtà sufficiente un impianto di taglia pari a poco più di un terzo rispetto a quello da 105 mila tonnellate/anno proposto da MMS; una taglia che ha il solo scopo di attrarre enormi quantità di rifiuti da fuori Provincia per consentire la maggiore produzione di utili appetita dal socio privato Hera s.p.a..

Del resto lo stato patrimoniale e i saldi di bilancio della nostra multiservizi, attestano che, tenuto conto degli incentivi pubblici riconosciuti agli impianti di digestione anaerobica e quindi della redditività certa dell’investimento, ASET s.p.a. è nelle condizioni di realizzare in modo autonomo l’impianto da 40.000 tonnellate/anno che sarebbe in grado di garantire l’autosufficienza d’Ambito nella gestione della FORSU. Si tratta poi di impianti modulari che all’occorrenza possono sempre essere ampliati.

L’ingresso di ASET s.p.a. in società con MMS non sarebbe altro che il primo passo verso un abbraccio mortale che vedrebbe anche questa azienda strategica per la città finire in mano alla vicina Pesaro e al suo socio privato Hera s.p.a., che condizionerebbe la gestione di acqua e rifiuti a logiche privatistiche, e farebbe perdere alla nostra città il potere di controllo e indirizzo sulla multiutility.

Pare che dopo anni di battaglie si sia riusciti a salvare l’Ospedale Santa Croce dagli appetiti pesaresi. Non vorremmo dover ricominciare daccapo con un altro asset strategico per la città, quella ASET s.p.a. che, a differenza di MMS, è ancora interamente in mano pubblica”.

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