Il Metauro
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Ad Urbino Salvini contestato dai giovani

In 300 in piazza Rinascimento richiamati dal tam tam delle Sardine. La nota di Sinistra per Urbino.

giovani contro salvini urbino
I giovani che si sono ritrovati ad Urbino per protestare contro Salvini

URBINO – “Grande partecipazione di giovani per contestare pacificamente le politiche razziste di Salvini, affluiti spontaneamente insieme anche ad un numero discreto di meno giovani”. E’ questo il commento di Sinistra per Urbino sulla presenza di giovani che hanno contestato il leader della Lega Matteo Salvini.

“La migliore Urbino antirazzista era presente ai due lati di Piazza Rinascimento – continua la nota – divisi dalle transenne della polizia. Il tam tam sotterraneo delle Sardine ha funzionato ottimamente radunando oltre 300 persone in gran parte giovani, sui temi dell’antirazzismo, dell’integrazione e dell’antifascismo.

Slogan antirazzisti, un coro incessante di Bella Ciao, esposizione di numerosi cartelli di dissenso, scritte sulle magliette e grida di contestazione hanno accompagnato il breve intervento di Salvini.

Ad Urbino erano più i contestatori che le poche decine di leghisti in gran parte fatti affluire dai centri vicini. Pochissimi gli Urbinati vicino al palco, ad ascoltare le politiche discriminatorie di Salvini nei confronti dei migranti.

Si lusingano nel vedere che quelli dalla pelle di un altro colore stiano peggio di loro, in contrasto con il loro stesso credo cristiano che portano al collo e in contrasto con le parole del Papa, indifferenti e cinici nei confronti delle tragedie nel Canale di Sicilia.

salvini ad urbino
Il comizio del leader della Lega in piazza Rinascimento

Per costoro la causa del disagio non è il sistema imperialistico di sfruttamento, ma i migranti che cercano vie d’uscita dalla fame e dalla guerra. Anziché favorire la solidarietà e l’unione degli sfruttati, degli oppressi e della classi subalterne, il partito delle politiche razziste alimenta le divisioni tra nordisti e sudisti “definiti terroni”, tra sfruttati bianchi e neri o gialli, tra coloro che nell’incertezza economica temono di perdere la loro posizione sociale e chi invece fatica a trovare di che mangiare giorno per giorno. In questo modo si avvantaggia solo chi detiene il potere economico politico finanziario che gioca sulle divisioni degli sfruttati.

Al termine del comizio di Salvini alcuni leghisti, delusi e rancorosi per lo scarso successo dell’iniziativa, hanno cercato di provocare, verbalmente e non solo, i manifestanti che esibivano i cartelli, ma il fermo e composto comportamento degli antirazzisti ha evitato che le provocazioni degenerassero in contatti fisici.

Da segnalare l’ingente cordone di polizia che ha transennato la piazza impedendo a chi non era leghista di entrare. La polizia faceva entrare nella piazza solo coloro che venivano indicati dal servizio d’ordine leghista.

Ad Urbino non si è mai assistito a simili comizi elettorali: una piazza sequestrata e vietata al pubblico perché un oratore potesse parlare ai suoi, per dire sempre le stesse cose, dette alle stesse persone.

Sono sempre le stesse truppe “cammellate” fatte affluire per non mostrare il leader solo sul palco e permettere qualche foto con sventolio di bandiere. Ma un comportamento del genere è in linea con le leggi vigenti?

Ci sarebbe materia per una interrogazione parlamentare o quanto meno consiliare per conoscere di quale autorizzazione fossero in possesso gli organizzatori leghisti per impedire a comuni cittadini di attraversare la strada antistante la piazza o visitare la facciata del Palazzo Ducale.

In piazza Rinascimento si poteva entrare solo con il permesso leghista. Inoltre la presenza di Salvini quanto è costato al contribuente? Quanto costa il servizio eccezionale di più di cinquanta agenti presenti dal pomeriggio a sera inoltrata perché un Salvini possa urlare le solite sciocchezze buone per i noti creduloni, senza alcun argomento di riflessione e approfondimento?”

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