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Vittorio Vampa, da 30 anni diacono nella comunità di Lucrezia

E' stato ordinato diacono il 4 novembre 1990 dal vescovo Mons. Mario Cecchini.

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Vittorio Vampa (foto Parrocchia di Lucrezia)

LUCREZIA – Un operaio, un marito, un padre che ha deciso trent’anni fa di mettersi al servizio della sua comunità parrocchiale attraverso il diaconato. Vittorio Vampa ha festeggiato 30 anni dalla sua ordinazione diaconale.

Ma chi è e cosa fa il diacono?

Il diaconato è una vocazione specifica all’interno della Chiesa. La parola greca diakonos veniva utilizzata all’inzio della storia della chiesa per indicare colui che si poneva nella comunità a servizio del prossimo, in modo ufficialmente riconosciuto. Il Diacono nella Chiesa è l’immagine di Cristo che serve, che si fa carico delle sofferenze dei più deboli.

Il diacono non è un sacerdote perché non celebra l’Eucaristia. Nella maggior parte dei casi il diacono è coniugato ed ha una sua professione. Ma il diacono non è nemmeno un semplice laico. Riceve infatti il sacramento dell’ordine che lo fa entrare tra i membri del clero. Ha una sua veste liturgica, sull’altare ha un suo posto prestabilito, proclama il Vangelo, tiene le omelie, può celebrare la liturgia del Battesimo, benedire le nozze, accompagnare alla sepoltura i defunti.

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Vittorio Vampa con la sua famiglia nella Sala San Paolo nel giorno della sua ordinazione diaconale (foto Parrocchia di Lucrezia)
L’esempio di Vittorio Vampa

Un cammino trentennale in cui a Lucrezia si sono succeduti diversi sacerdoti che hanno potuto contare sulla sua presenza assidua e costante. Un cammino percorso inizialmente insieme ad un altro marito e padre di famiglia di Lucrezia, Alberto Tallevi, strappato troppo presto alla sua famiglia e alla sua comunità.

Vittorio, per chi lo conosce, è stato e continua ad essere un punto di riferimento per la comunità parrocchiale di Lucrezia.

In un mondo in cui ha visibilità chi urla di più, la mitezza che ha sempre contraddistinto il suo carattere è quasi spiazzante. Con questa sua dote ha sempre cercato di riportare alla ragione anche gli animi più infuocati presenti in parrocchia, ha spesso cercato di unire anziché dividere, ha sempre valorizzato i pregi rispetto ai difetti.

Vittorio è anche il diacono attento alle difficoltà degli ultimi. E chi lo conosce lo sa: quando ancora non esisteva un gruppo Caritas organizzato, si è sempre prodigato in prima persona per portare un conforto a chi bussava alle porte della parrocchia o alle tante persone incontrate quotidianamente.

Il diacono Vittorio è quindi un testimone credibile di quel Vangelo che chiede di farsi prossimo agli altri, chiunque essi siano, nell’umiltà e nello spirito di servizio.

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Vittorio Vampa e sua moglie Marisa durante il momento di festa dopo l’ordinazione diaconale. (foto Parrocchia di Lucrezia)
Il grazie della comunità parrocchiale

La comunità parrocchiale di Lucrezia ha ricordato con queste parole l’importante anniversario: “La nostra comunità parrocchiale di Lucrezia e l’intera Chiesa diocesana sono grate al Signore per il dono del diaconato di Vittorio Vampa. In questi trenta anni di servizio alla Chiesa Vittorio ha portato e continua a portare l’immagine di Cristo servo che con premura, dedizione e amore verso i fratelli si prende cura di chi si sente affaticato, smarrito ed in ricerca”

Significative ed ancora attuali le parole del Vescovo Armando che, cinque anni fa durante la celebrazione del venticinquesimo anniversario, affermava: “Il diaconato è servizio icona della carità. Il diaconato deve ricordare a tutti noi che siamo chiamati a servire.

La nostra Chiesa diocesana riconosce questa qualità in Vittorio, che dirige con amore la famiglia; nella sua continuità nella comunità, dove svolge con umiltà il servizio diaconale; e per me, la presenza di tutti voi è il grazie a nome di tutta la nostra Chiesa”.

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Il Vescovo Trasarti a Lucrezia in occasione dei 25 anni di ordinazione diaconale di Vittorio Vampa. (foto Parrocchia di Lucrezia)

Questo periodo storico richiede, più che mai, testimoni credibili di attenzione al prossimo, di amore disinteressato e di empatia verso gli altri. Vittorio incarna nel suo piccolo, nel suo quotidiano, lo spirito dell’ultima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, in cui si superano le differenze religiose e di razze, per prendersi cura dell’essere umano.

Vittorio è l’esempio, per tutti, che il bene – senza distinzione di colore politico, di cultura, di provenienza – fatto in silenzio, nel tempo, riesce a fare molto rumore nelle coscienze delle persone, a scuoterle e ad ispirare azioni e sentimenti positivi di cui oggi, più che mai, c’è grande necessità.

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