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Vitalizi nella Regione Marche, M5S: “Bene la legge ma si poteva fare di più”

giovanni maggi m5sANCONA – E’ stata approvata dal Consiglio regionale la rideterminazione dei vitalizi che adegua anche la Regione Marche alla norma nazionale scaturita dall’accordo Stato-Regioni.

«Ma si poteva fare di più». A sostenerlo è il Movimento 5 Stelle Marche, che si è astenuto sulla PdL 283/19 (Disposizioni per la rideterminazione degli assegni vitalizi, diretti, indiretti e di reversibilità), presentando alcuni emendamenti, bocciati dall’aula, che – a detta dei quattro consiglieri regionali pentastellati – l’avrebbero ulteriormente migliorata.

Il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle Marche chiedeva, fra le altre cose, di uniformare l’accesso al vitalizio – che resta in vigore solo per i consiglieri della scorsa legislatura, essendo stato poi abolito –  all’età anagrafica di pensionamento dei dipendenti pubblici (67 anni), invece di confermare i 60 anni di età in caso di due mandati, e i 65 anni per il singolo mandato.

Inoltre, il capogruppo pentastellato Gianni Maggi proponeva, sempre mediante emendamento, di ridurre l’indennità di carica dei consiglieri regionali da 6.400 euro a 5.000 euro, nonché l’abolizione del trattamento di fine mandato, che ammonta a complessivi 30 mila euro circa a consigliere per l’intero mandato (per il 40% a carico della Regione).

«Prendiamo atto con piacere – spiega Maggi – il recepimento, da parte della maggioranza, della nostra richiesta di escludere dall’accesso ai vitalizi gli ex consiglieri regionali nel caso di condanna penale e conseguente interdizione dai pubblici uffici. Siamo moderatamente soddisfatti, ribadiamo tuttavia che si poteva fare di più.

Abbiamo pertanto votato tutti gli articoli della PdL, ma ci siamo astenuti sull’intera legge perché crediamo che alcune nostre richieste, purtroppo respinte, fossero importanti. Restiamo convinti che la politica debba dare l’esempio».

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