FANO – Presentato all’ospedale Santa Croce il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), percorso di accesso alle prestazioni sanitarie dedicato esclusivamente ai minori con disturbo di spettro autistico o disabilità grave, in particolare con disabilità di tipo intellettivo, comunicativo e neuromotorio provenienti da tutta la Regione Marche e ai pazienti maggiorenni con disturbo di spettro autistico o disabilità grave residenti nella provincia di Pesaro e Urbino.
“È un lavoro partito diversi mesi fa e attuato dall’équipe del Centro Regionale Autismo Età Evolutiva della Neuropsichiatria Infantile – ha spiegato Edoardo Berselli, sub commissario dell’AST con funzioni sanitarie -. Attraverso DAMA, accoglienza medica avanzata per persone con disabilità, le persone con bisogni speciali, adulti e minori, vengono accompagnate con un percorso ospedaliero personalizzato in base alle caratteristiche del paziente”.
“Si tratta di un valido modello di accoglienza e di presa in carico delle persone con disabilità, in tutte le Marche, a partire dalla AST di Pesaro-Urbino, con l’obiettivo di offrire su tutto il territorio regionale un efficace strumento di accoglienza delle persone con disabilità e delle loro famiglie che si approcciano ai servizi sanitari” ha dichiarato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini impossibilitato a partecipare all’iniziativa ma fortemente interessato al progetto.
“Un bambino su 100 nasce con disturbi dello spettro autistico – conclude Saltamartini -: dal punto di vista economico la regione ha stanziato 248 mila euro per l’annualità in corso in favore delle famiglie, ma le risorse perdono di efficacia se manca un modello di presa in carico”.
Alla presentazione del progetto, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e nato all’Ospedale San Paolo di Milano che prevede un’equipe multidisciplinare impegnata ad organizzare il percorso ospedaliero più idoneo al paziente favorendo una relazione positiva, hanno partecipato il consigliere regionale Luca Serfilippi e il collega, nonchè presidente della commissione sanità, Nicola Baiocchi.
Dal 3 aprile prossimo sarà attivata una linea telefonica dedicata alla prenotazione delle visite specialistiche.
“E’ importante che il pediatra o il medico di medicina generale – spiegano Chiara Tamburini psicologa del Centro Regionale Autismo Età Evolutiva e il direttore della NPI Elisabetta Tarsi della Neuropsichiatria Infantile – indichi come quesito diagnostico sull’impegnativa del paziente “Progetto Dama” per poter richiedere la prenotazione al servizio telefonico dedicato”.
Il call center interno del PROGETTO DAMA, raggiungibile al numero 0721/882727, è attivo il lunedì dalle 15 alle 16.30, il mercoledì dalle 13.30 alle 15, il giovedì dalle 15 alle 16.30.
Al momento del contatto telefonico, viene eseguito un triage raccogliendo le informazioni utili per l’organizzazione della risposta medica, calibrata e personalizzata sui bisogni e le necessità del paziente.
“Proprio per contribuire al corretto utilizzo del call center e limitare l’accesso improprio – conclude NPI – è già partita una campagna informativa con le famiglie”.
“Il progetto ha superato la fase sperimentale – conclude Berselli – ed è pronto ad aprirsi a tutti i minori e le loro famiglie della Regione Marche, e agli adulti della nostra provincia. E’ un percorso, più che un progetto, che nasce da un bisogno reale delle famiglie di avere un accesso agli esami e alle visite specialistiche meno faticoso. Non sempre, infatti, l’organizzazione ospedaliera è compatibile con i bisogni delle persone con gravi deficit intellettivi e comunicativi.
Replicando l’esperienza di altre realtà italiane, in particolare del San Paolo di Milano che ha effettuato formazione ai nostri sanitari, siamo riusciti a portare nelle Marche una attività che, sul serio, mette al centro la persona fragile e dimostra la sensibilità e l’attenzione che il sistema sanitario ha verso i cittadini”.
La fase sperimentale del progetto ha coinvolto, ad oggi, 66 pazienti minori afferenti alla NPI che hanno effettuato visite specialistiche con accompagnamento da parte dell’educatore o dello psicologo, di cui 24 con sessioni di training educativo volto al miglioramento dell’adesione alle procedure mediche. I pazienti del percorso chirurgico di odontostomatologia sono stati, a partire da gennaio 2023, 13 di cui 9 adulti e 4 minori.