Piano provinciale dei rifiuti, Topi: “Politici come tanti Ponzio Pilato”
"Colpisce la superficialità della politica a fronte di una lucida e chiara strategia imprenditoriale da parte di Marche multiservizi che dovrebbe solo gestire e, invece, da anni, programma, pianifica, decide e governa in piena autonomia".
PESARO – La riflessione di Marinella Topi, ex Articolo Uno, sulla questione piano provinciale dei rifiuti. Troppe incongrunze, troppi che non decidono e alcuni che decidono troppo.
“Il piano dei rifiuti provinciale, scaduto da due anni e approvato venerdì 28 luglio, lascia veramente sbalorditi.
I politici, come tanti Ponzio Pilato, sfuggono alle loro responsabilità e scelgono di non decidere. Sanano la delibera che autorizzava l’acquisizione dei rifiuti da fuori Provincia, che ha determinato l’accelerazione nel riempimento della discarica.
Sanno che nel 2026 le discariche di Monteschiantello e di Ca’ Asprete saranno esaurite eppure rinunciano ad individuare altri siti e rinviano la decisione fra due o tre anni. Hanno forse paura dell’esito delle elezioni europee e amministrative?
Non sarebbe stato meglio aprire una discussione e un confronto con i comitati e i cittadini per coinvolgerli nella politica dei rifiuti?
I sindaci che secondo la lettera di Marche Multiservizi entro 6 mesi dovrebbero proporre un sito di proprietà dove collocare la discarica, su che base lo faranno se non saranno sostenuti da uno studio serio e tecnicamente fondato? Si lasceranno lusingare da qualche finanziamento a titolo di compensazione?
Lo sfasamento dei tempi: 6 mesi per i Sindaci, verifica di medio termine per il piano che presumibilmente potrebbe significare due o tre anni dal momento che nel 2026 le discariche saranno quasi esaurite significa che è poco credibile il tempo assegnato ai Sindaci e che il vuoto sarà coperto da qualcuno, nella fattispecie dalla società privata Aurora compartecipata da Mms.
Sembra proprio una grande presa in giro. Riceci è lì pronta, manca solo l’autorizzazione della Provincia e sarà difficile trovare un sindaco in grado di portare i rifiuti nel suo territorio.
La cosa che preoccupa ancora di più è il cambio di posizione dell’assessore Aguzzi che riportando il parere degli uffici ha sostenuto che la legge è chiara e che le discariche che trattano il 50% dei rifiuti urbani possono stare ad una distanza di 500 m dal centro abitato.
Aguzzi smentisce se stesso ed è particolarmente grave che fino a questo momento abbia sostenuto che la discarica avrebbe dovuto essere collocata a 2000 m, illudendo i cittadini e i comitati sulla non fattibilità del progetto di discarica di Riceci.
A questo punto caduto il problema della distanza e l’assenza dell’impianto di Riceci dal piano dei rifiuti provinciale potremmo pensare che la localizzazione del sito e dei quantitativi da trattare in discarica sia affidata unicamente ad una scelta discrezionale dei privati.
Quello che colpisce è la superficialità della politica a fronte di una lucida e chiara strategia imprenditoriale da parte di Marche multiservizi che dovrebbe solo gestire e, invece, da anni, di fatto programma, pianifica, decide e governa in piena autonomia.
Colpisce anche che qualunque privato potrebbe agire autonomamente per la gestione dei rifiuti. Avremmo, quindi, un impianto che tratterà 155 mila t/a di rifiuti che non sono solo quelli che produciamo noi ma quelli che arriveranno anche da altre Regioni italiane”