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PD Pesaro Urbino: “Servono più punti vaccinali diffusi sul territorio”

Il PD Pesaro Urbino chiede alla Giunta regionale di ampliare i punti di vaccinazione, uno ogni 10 mila abitanti.

vaccinazione over 80PESARO – La Federazione provinciale del PD di Pesaro-Urbino esprime profonda preoccupazione per l’organizzazione prevista dalla Giunta Acquaroli in merito alla vaccinazione Anticovid.

Le immagini riportate dagli organi di stampa e le proteste di tanti cittadini e cittadine hanno evidenziando una situazione non adeguata alla problematica e agli obiettivi da raggiungere cogliendo, nella concentrazione della popolazione in pochissimi punti vaccinali, un elemento caotico di grande criticità.

Una condizione insostenibile in tutta la Provincia ma che si aggrava ulteriormente nelle zone dell’entroterra dove le persone ultraottantenni, spesso con patologie importanti, sono obbligate a raggiungere Urbino per potersi sottoporre alla vaccinazione affrontando, in condizioni viarie non agevoli, distanze consistenti.

Dispiace registrare come lo straordinario impegno del personale dedicato ai punti vaccinali, a partire da  quello sanitario, debba fare i conti con una organizzazione deficitaria imputabile ad altri

Il PD fa proprio il disagio dei cittadini e chiede, a chi oggi governa la Regione, di modificare urgentemente l’organizzazione attivata perché giudicata inadeguata nei fatti e incapace di far fronte alla complessità della imminente vaccinazione massiccia.

La Federazione del PD sottolinea come il proprio contributo costruttivo non sia mai mancato attraverso il lavoro del Gruppo consiliare regionale e in particolare dei Consiglieri Micaela Vitri e Andrea Biancani che  hanno più volte evidenziato che “risulta urgente una rete più capillare dei Punti Vaccinazione, specie nelle aree interne … nella Provincia di Pesaro-Urbino gli over 80 residenti nelle aree appenniniche, da Cantiano e Borgo Pace a Carpegna, dovranno per forza sostenere un’ora di viaggio in automobile per sottoporsi alla vaccinazione all’ospedale di Urbino” richiedendo “la possibilità di prevedere urgentemente altri siti dove i cittadini ultraottantenni possano recarsi per sottoporsi alle vaccinazioni quali ospedali di polo e le case della salute”  come da interrogazione del 11/02/2021.

I Consiglieri del PD non solo avevano ragione ma hanno dato preziose indicazioni che si sono dimostrate in linea con il Piano Vaccinale Anticovid emanato dal Commissario Straordinario del Governo per l’emergenza epidemiologica Covid-19 in data 13.03.2021 che  individua, tra gli altri, la capillarizzazione della somministrazione e  il potenziamento dei punti vaccinali (strutture sanitarie, le caserme e i centri vaccinali attualmente già attivi, anche i siti  produttivi, la grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni o della CEI).

A fronte delle sollecitazioni da parte del Gruppo consiliare regionale del PD, frutto del rapporto con i cittadini e le istituzioni locali, la Giunta regionale di centrodestra non solo non ne ha tenuto conto, bensì ha risposto negativamente. E di fronte ai risultati l’indignazione è doverosa.

La pandemia che ha portato il sistema sanitario regionale a riflettere sulla necessità di servizi di rete e prevenzione sull’intero territorio regionale può essere sconfitta solo con la collaborazione di tutti.

Per questo il PD provinciale pur evitando ogni facile polemica esorta gli Assessori regionali della Provincia di Pesaro-Urbino a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale in merito al potenziamento dei piccoli ospedali.

La Federazione provinciale del PD di Pesaro-Urbino chiede alla Giunta Acquaroli di attrezzare le strutture sanitarie del territorio allo scopo di realizzare una rete di punti vaccinali al servizio delle popolazioni più deboli a partire dall’entroterra.

Chiede inoltre di accogliere  la proposta del Gruppo regionale del PD in merito “alla  previsione di un punto di somministrazione del vaccino Anticovid per ogni Comune, dotato almeno di una palestra, ovvero un punto di somministrazione ogni 10.000 abitanti di media” come da interrogazione del 26/03/2021.

La richiesta ha tutti i presupposti per poter essere accolta perché a fronte di un impegno economico molto limitato faciliterebbe in modo significativo una campagna vaccinale partita male, nonostante le promesse di portarla a termine nel più breve tempo possibile.

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