CARTOCETO – «Installare tra le colline cartocetane e fanesi un impianto agrivoltaico di 45 ettari, equiparabili ad una superfice di 60 campi di calcio, per oltre 28 megawatt di potenza significa cancellare l’attuale morfologia del nostro territorio, alterarne il valore paesistico ambientale e il microclima, mettere in pericolo il versante interessato.
Tutto ciò in barba ad ogni politica di tutela delle bellezze paesaggistiche dei nostri borghi e a quelle di salvaguardia e valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari, delle biodiversità, così come del patrimonio culturale rurale».
Si esprime con toni decisamente perentori il Sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi, circa il progetto depositato presso il Ministero della Transizione Ecologica e rientrante nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato di Energia e Clima) che vedrebbe la realizzazione di un più che impattante impianto agrivoltaico da parte dalla TEP Renewables, una società con sede a Palermo che ha già sottoscritto un contratto preliminare con una società agricola fanese proprietaria del terreno.
«Un impianto di questa portata in collina, modifica non solo l’ambiente dal punto di vista estetico e paesaggistico, ma avrebbe irrimediabili ricadute anche sulle caratteristiche e proprietà stesse del terreno, dunque della sua forte vocazione attuale.
Recepisco quindi come un’offesa all’onesta intellettuale delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini interessati, la soluzione del soggetto proponente di voler mantenere, tra e sotto i pannelli, la coltivazione di alcune eccellenze agricole, fra i quali gli oliveti della nostra DOP Cartoceto e vigneti della DOC dei Colli Pesaresi.
Del resto, già il D.Lgs. 387/2003, le Linee Guida del Decreto Interministeriale 10/2010 “Autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” e non da ultimo la Deliberazione n.13 dell’Assemblea Legislativa delle Marche del 30/9/2010 e la successiva D.G.R. 1756/2010, identificano quali aree non idonee, le aree interessate da produzioni agricolo – alimentari di qualità.
Tutti gli enti coinvolti esprimano unanimemente il loro dissenso e contrarietà alla realizzazione di questo vero e proprio scempio per le nostre colline.
In questo senso, ho promosso un incontro urgente con il Presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Giuseppe Paolini, e il Sindaco di Fano, Massimo Seri, al fine di trovare la più totale coesione e unità di intenti. Mi auguro ovviamente che anche la Regione sia in linea con questa posizione».
«Smettiamola di parlare di produzione di energia da fonti rinnovabili in modo ideologico – ammonisce il Sindaco Rossi – quando invece, è più che evidente, che di fronte a questa tipologia di investimenti l’unico vero obiettivo è solo la speculazione economica.
Anziché proporre questa tipologia di impianti, in questo momento di grande criticità per l’approvvigionamento di risorse energetiche, tenuto anche conto dell’incremento esponenziale dei costi, occorre stimolare e soprattutto incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici installati su ogni categoria di edificio.
Inutile – rimarca il primo cittadino – continuare a riempirsi la bocca con politiche di sostegno all’agricoltura, con politiche di disincentivazione all’abbandono dell’entroterra. Inutile parlare di patrimonio paesaggistico dei nostri borghi da tutelare. Con questo disastroso deturpamento perpetreremmo l’esatto opposto».
E alle parole di condanna corrispondono i fatti. «Per ciò che riguarda il Comune di Cartoceto – conclude il Sindaco – visto che una parte dell’impianto ricadrebbe anche sul nostro territorio, lavoreremo all’acquisizione di tutta una serie di perizie e dati tecnici a supporto della nostra posizione netta e chiara».