“Le Marche accelerino sull’utilizzo del plasma per la cura del Covid-19”
Interrogazione presentata dai consiglieri regionali della Lega
ANCONA – “Le Marche devono accelerare sulla sperimentazione per l’utilizzo del plasma per la cura dei pazienti colpiti da Covid-19. Nonostante gli annunci, nella nostra regione è tutto ancora fermo. Chiediamo al Presidente Ceriscioli di agire in fretta, senza indugi ed ulteriori ritardi”.
È questa la richiesta avanzata con forza dai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni, che hanno presentato un’interrogazione in consiglio regionale per chiedere spiegazioni.
“A distanza di un mese dalla comunicazione ufficiale di adesione al protocollo sperimentale promosso dalla Regione Toscana, che vede la partecipazione delle Marche, nella nostra regione non risulta attiva alcuna sperimentazione per la cura del Covid-19 attraverso l’utilizzo del plasma iperimmune.
Nelle Marche – incalzano gli esponenti della Lega – molti cittadini che hanno superato la malattia si sono già dichiarati disponibili a donare il plasma, ma purtroppo i nostri ospedali che fanno già parte del protocollo di ricerca non hanno iniziato a raccogliere donazioni, né tantomeno a fare applicazioni di plasma ai pazienti da curare”.
“I dati e i risultati che stanno emergendo dagli ospedali di Pavia, Lodi, Mantova, Cremona e recentemente anche dall’Ospedale di Padova ci spingono ad essere fiduciosi rispetto a questa opportunità e, pertanto, riteniamo che si debba procedere rapidamente alla sperimentazione anche nelle Marche, che risultano essere una delle regioni d’Italia più colpite da questa emergenza sanitaria”, continuano i consiglieri della Lega.
“Procedere con rapidità nella sperimentazione e nella creazione di una scorta di plasma non solo è strategico per dare risposte nell’immediato, ma soprattutto per salvare più vite umane possibile e per prevenire un’eventuale seconda ondata di contagi”.
“Mentre altre regioni – concludono Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia e Carloni – stanno procedendo a passi spediti verso la sperimentazione di questa cura ed hanno manifestato persino, come il Veneto, la volontà di creare una “banca del sangue” con il plasma dei pazienti guariti dal Covid-19, le Marche rischiano di rimanere indietro e di essere il fanalino di coda in Italia, come spesso è capitato in questi anni.
Con la nostra interrogazione chiediamo quindi al Presidente Ceriscioli una spiegazione sui ritardi, ma soprattutto chiarezza per il futuro”.