La tragedia di Arsia e l’esempio di Arrigo Grassi
Fare memoria di fatti storici e personaggi per non dimenticare il valore di tanti uomini coraggiosi.
LUCCA – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda una data che, per molto tempo dimenticata, rappresenta invece una pagina dolorosa della nostra storia su cui riflettere: 28 febbraio 1940.
Perché ricordarla? Siamo all’inizio della Seconda Guerra mondiale e in una località di nome Arsia (Istria), il più grande bacino carbonifero d’Italia, esplode alle 4 e 30 del mattino una miniera portandosi con sé le vite, i sogni e le speranze di 185 poveri operai italiani.
Poco si seppe di tale tragica fatalità sulle pagine dei giornali italiani e dell’eroismo di Arrigo Grassi, giovane meccanico di miniera, che, senza esitazione, cercò di salvare il maggior numero possibile di compagni.
Intanto la storia non si ferma e anche se taciuti o omessi i grandi racconti ritornano a vivere grazie alla memoria di chi ne fu testimone e trasmette agli altri il ricordo.
I fatti insanguinati di quel periodo insegnano che moltissime sciagure sono determinate dall’incuria e dalla strafottenza degli uomini per i propri simili e per l’ambiente.
Il Coordinamento invita i giovani studenti a conoscere l’eroico altruismo di Arrigo Grassi e sollecita un riconoscimento da parte delle autorità competenti: per esempio, biblioteche scolastiche, scuole intitolate al suo nome..