Il Metauro
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Ipogeo di Piagge, la minoranza sulla richiesta di annullamento in autotutela

La minoranza di Terre Roveresche chiarisce perché ha richiesto al comune l’annullamento degli atti in autotutela sulla gestione dell’Ipogeo di Piagge.

Maurizio Cionna, Sebastianelli uomo solo al comandoTERRE ROVERESCHE – “La richiesta di annullamento in autotutela della documentazione redatta dal Comune per la gestione della grotta “Ipogeo” – scrive in una nota la minoranza consiliare di “Noi siamo Terre Roveresche” è stata una normale richiesta di correzione atti istituzionali viziati da gravi errori di forma e di sostanza; fondamentalmente altro non è che l’azione di controllo e verifica (a garanzia del rispetto dell’indirizzo amministrativo intraprese dalla giunta) che rientra tra i compiti amministrativi che deve espletare la Minoranza nel suo mandato.

La richiesta di annullamento in autotutela ha solo valore di segnalazione e non ha potere vincolante, nel senso che il Comune la può comunque ignorare lasciando gli atti così come sono.

In sostanza è un atto di controllo avente valore puramente amministrativo e non politico. La richiesta è stata inviata a tutela gli interessi della pubblica amministrazione così da evitare che gli atti viziati da errori possano dare origine a ricorsi e conseguenti cause che la vedrebbe sicuramente perdente.

Nel caso della grotta “Ipogeo” i ricorsi e le conseguenti cause dovute all’illegittimità degli atti stipulati dal sindaco potrebbero portare ad una chiusura del sito sino ad una sentenza definitiva da parte dell’Autorità interessata per competenza e questo nel nostro paese significa un medio/lungo termine di non meno di due anni.

Inoltre ci sono da mettere in conto le spese giudiziarie annesse naturalmente a carico dei cittadini. Vogliamo precisare che la richiesta è stata inviata ai soli uffici responsabili e non è stata pubblicizzata né con post, né con articoli di giornale proprio per evitare qualsiasi strumentalizzazione che potesse portare all’inasprimento della diatriba tra la Pro Loco e la ProArt.

La nostra intenzione era ed è quella di cercare un punto di accordo tra i due validi ed attivi enti volontaristici del territorio ritenendo che una loro fattiva unione collaborativa sia un bene di valore inestimabile per il territorio.

E’ questo il nostro obiettivo: favorire ed agevolare la collaborazione tra le nostre associazioni, valorizzandole secondo le proprie caratteristiche ed attitudini nel rispetto reciproco, per ottimizzare al meglio tutte le iniziative in favore del territorio e dei cittadini. Favorire ed agevolare senza ingerenze e pressioni.

Abbiamo avuto un incontro chiarificatore con alcuni dirigenti e rappresentanti della Pro Loco a cui abbiamo esposto la verità dei fatti. Perché di verità ed onestà si parla e se non hai nulla da nascondere lo fai faccia a faccia.

Questo a differenza dell’operato del nostro sindaco che sembra far di tutto per dividere ed accentuare le differenze tra la varie associazioni versando, giorno dopo giorno “benzina sul fuoco” con il solo fine di alimentarne la frizione tra esse necessaria per garantirsi la propria ingerenza fatta a suon di pressioni, false promesse e minacce.

La diretta del venerdì e l’articolo di giornale che ha fatto pubblicare ne sono la prova evidente. E’ inoltre una chiara mossa politica per distogliere l’attenzione da ciò che sta accadendo con le Pro Loco di San Giorgio e Orciano che non stanno firmando alcuna convenzione per la gestione dei musei dato il suo comportamento scorretto nei loro confronti fatto appunto d’ingerenze e pressioni che ha avuto come unico risultato le dimissione del suo accolito, ovvero il presidente dell’assemblea delle associazioni da lui fortemente voluto.

Questo tipo di atteggiamento da parte del primo cittadino è inconcepibile ed inaccettabile”.

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