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FVM sulla ferrovia Fano-Urbino: dubbi sul nuovo protocollo

ferrovia fano urbinoFOSSOMBRONE – Lo scorso 6 luglio si è svolto un incontro pubblico sul tema “ Ferrovia Fano-Urbino: quale futuro? ” con i consiglieri regionali Andrea Biancani e Piergiorgio Fabbri.

La novità è un protocollo d’intesa  redatto dalla  Regione Marche e sottoposto all’esame dei comuni della Vallata del Metauro per la valorizzazione della linea ferroviaria Fano-Urbino.

Il protocollo mira alla realizzazione di un percorso ciclo-pedonale  sul sedime ferroviario pur salvaguardando il suo riutilizzo ferroviario per fini turistici avviando, per questo progetto, azioni per la ricerca di fondi regionali, nazionali ed europei.

L’ associazione FVM ritiene: “decisamente inopportuno se non politicamente scorretto promuovere iniziative di questo genere vista l’imminenza dell’approvazione della legge sulle Ferrovie Turistiche al Senato.

Questa iniziativa regionale invece tende in maniera preordinata a creare una situazione di fatto pregressa alla definitiva approvazione della Legge sulle Ferrovie Turistiche e ne comprometterebbe,  la futura attuazione.

Inoltre, la legge prevede che le ferrovie turistiche siano finanziate nell’ambito di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale o con risorse alle stesse destinate dalle regioni competenti.

Il protocollo prevede invece che, l’ordinaria fruibilità del percorso ciclo pedonale debba essere garantita da ogni comune per il proprio tratto d’interesse mediante una periodica ed idonea manutenzione.

Va sottolineato che, nel documento regionale non si fa in nessun punto menzione della necessaria concertazione tra i comuni lungo la linea affinché  non vengano prese decisioni di carattere urbanistico o di destinazioni d’uso o di occupazione del sedime della ferrovia Fano-Urbino in questo momento di indeterminatezza e che possano danneggiare gli altri comuni.

Un percorso ciclo-pedonale salvaguardando l’uso ferroviario sarebbe un unicum mondiale visto che non ne esistono di uguali nel mondo. Oltretutto non ammissibile  in Italia le cui norme ferroviarie vietano la concomitanza in parallelo alla ferrovia di altri sistemi di trasporto lungo la fascia proprietaria ( Strade, acquedotti, linee telefoniche diverse da quelle necessarie alla circolazione ferroviaria e simili).

Lungo ponti e gallerie per motivi di spazio e di sicurezza il percorso ciclo pedonale non potrebbe che essere previsto sopra i binari stessi rendendo impossibile in quei tratti la salvaguardia futura al reimpiego come ferrovia se non demolendo la neo-ciclabile.

Di errori sulla ferrovia Fano-Urbino ne sono stati fatti fin troppi. Auspichiamo che ritorni il buon senso prima che sia troppo tardi.

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