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Filisetti su 25 aprile, Morani chiede l’intervento del Ministro Bianchi

La deputata del PD deposita scrive una interrogazione al Ministro dell'Istruzione Bianchi sulle affermazioni del Direttore dell'Ufficio Scolastico delle Marche Filisetti

alessia moraniROMA – “Il ministro dell’Istruzione adotti misure nei confronti del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, dottor Marco Ugo Felisetti, che con le sue comunicazioni “di stampo revisionistico e propagandistico” è  “del tutto incompatibile con il ruolo che riveste”.

E’ quanto scrive in una interrogazione a Bianchi la deputata del Pd Alessia Morani.

Felisetti ha inviato una lettera per la Festa della Liberazione agli studenti marchigiani, sottolineando che il 25 aprile e la Costituzione “sono ispirati ad un alto senso di giustizia […] ammettendo per tutti la propria storia”, aggiungendo che “il conflitto ha visto gli italiani fronteggiarsi per le rispettive ragioni, giuste o sbagliate, per i rispettivi sogni…”.

“Felisetti – ricorda Morani – si è già in passato contraddistinto per prese di posizione intrise di retorica nazionalistica, inneggianti alla “bella morte” e al valore quasi catartico della guerra e, da ultimo, con aperte omissioni e distorsioni di eventi fondanti la convivenza democratica del nostro Paese: lo aveva infatti già fatto nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche ed educative in occasione delle celebrazioni nazionali del 4 novembre  e del 25 aprile del 2021.

Particolarmente grave ci appare la pressoché pedissequa citazione del discorso del 3 gennaio 1925 di Mussolini, quello della “responsabilità storica morale e politica” del delitto Matteotti: “guardiamo avanti abbracciandoci come Comunità nazionale e passione perché i progetti si realizzano se diventano passione, se diventano fede, diventano destino'”.

Di fronte a “inaccettabili falsificazioni della verità storica, offensive delle Istituzioni democratiche dello Stato”, Morani chiede l’intervento del ministro, nei confronto di una circostanza “gravemente lesiva della memoria della storia di un territorio, quello marchigiano, che fu teatro delle indicibili violenze nazifasciste di coloro a cui egli sembra voler riconoscere la validità dei sogni e delle ragioni”.

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