CARTOCETO – Sabato 11 maggio alle ore 12 è scaduto il termine per la presentazione delle liste per le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno.
L’unica lista presentata nel Comune di Cartoceto è stata quella del sindaco uscente Enrico Rossi, il quale si ripropone per il terzo mandato in virtù della recente normativa che lo permette per i comuni sotto i quindicimila abitanti. Un situazione che non si è mai verificata a Cartoceto, almeno a memoria di decenni!
“Ti piace giocare facile!” ha scritto qualcuno sui social. In realtà, la legislazione vigente prevede che, in caso di unica lista, le elezioni saranno considerate valide solo se a votare andrà almeno il 40% degli eventi diritto e che la lista ottenga almeno il 50% delle preferenze.
L’altro dato che merita una seria riflessione, è che l’attuale minoranza del Consiglio Comunale uscente e la società civile in generale non sono state in grado di costruire un progetto politico alternativo.
Un disinteresse generale che pone seri interrogativi, evidenziato anche dal costante aumento del numero di persone che decidono di non andare a votare, evitando di esercitare quello che è un diritto ma anche un dovere.
La situazione di Cartoceto è sintomatica di questa apatia generalizzata che non rappresenta però un messaggio incoraggiante per la nostra democrazia e per l’autodeterminazione dei territori.
Il dato altrettanto preoccupante è che il senso di disinteresse sta incidendo anche su quelle elezioni più prossime ai cittadini, cioè l’elezione di un sindaco e del Consiglio Comunale.
Il lungo silenzio sulla questione elettorale, evidenziato nei mesi scorsi, trova oggi conferma nel piccolo ma importante Comune della bassa Valle del Metauro con la mancata presentazione di altre liste.
Va detto che ci sono stati tentativi di costruire liste alternative a quella del sindaco uscente ma che evidentemente sono andati a vuoto. Il dato oggettivo è che, alle prossime elezioni comunali di Cartoceto, ci sarà, per la prima volta, una unica lista e la mancanza di dibattito politico in Consiglio Comunale con il conseguente impoverimento della politica.