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Consultori, dalla Rete femminista Marche richieste alla Regione

La Rete femminista Marche ha portato in Regione le proprie proposte per garantire i servizi dei consultori

consultorio familiareANCONA – La Rete Femministra Marche “Molto+di194” aveva richiesto prima della fine dell’anno 2022, un incontro con l’Assessore alla Sanità Regionale Saltamartini e così è stata convocata il 20 gennaio per un incontro con l’assessorato alla Sanità mentre il primo febbraio ha partecipato ad un’audizione on line con la commissione sanità della Regione Marche sulla proposta di legge sui consultori.

“La Rete ha portato sul tavolo le proprie richieste e chiarito che lo scopo è quello di difendere un welfare fatto di servizi pubblici inclusivi, gratuiti e di vigilare affinché le azioni di chi amministra siano efficaci con risorse finanziarie adeguate.

Le politiche liberiste di questi ultimi anni hanno portato ad una riduzione della spesa per la sanità pubblica determinando così una variazione in negativo per quantità e qualità dei servizi offerti, in base agli standard stabiliti dalla legge di istituzione dei consultori e per l’applicazione della L. 194/78.

E la Regione Marche non da meno, risponde con proposte di legge che vertono unicamente sulla privatizzzione dei consultori pubblici allontanandoli dallo spirito per cui sono legislativamente nati:
autodeterminazione, laicità ed inclusione.

“Le nostre richieste – ribadiscono dall’associazione – invece sono:
Consultori pubblici, come luoghi per la salute e la prevenzione per tutti, tutte e con una
presenza numerica così come stabilito dalla legge (uno ogni 20.000 ab. e 10.000 se in luoghi
montani);
Convenzioni solo con strutture che garantiscano la laicità e sopperiscano ai bisogni dei territori
(es. AIED);
Finanziamenti pubblici dedicati per TUTTE le attività consultoriali;
Formazione continua del personale rispetto ai bisogni interni e non calati dall’esterno e
ricostituzione delle equipe socio-sanitarie;
Applicazione delle Linee giuda ministeriali sulla somministrazione della RU486 e condivisione di un protocollo comune tra consultori;
Presa in carico ed accompagnamento per le persone nel percorso Interruzione Volonataria della Gravidanza;
Contraccezione gratuita nel rispetto delle leggi 194/78 e 405/75;
– Promozione in collaborazione con le istituzioni scolastiche di programmi di educazione sessuale ed affettiva per tutte le persone;
Elaborazione di una mappa regionale pubblica degli ospedali e consultori dove si pratica l’IVG e delle modalità in uso.
– Creare le condizioni affinché i consultori pubblici abbiano le risorse per rispondere alle esigenze di accoglienza e prevenzione all’interno delle Reti contro la violenza di genere;
Fornire ai consultori un servizio di mediazione linguistico-culturale necessario per affrontare i cambiamenti e bisogni presenti nel territorio.

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