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Commercio a Fossombrone, Progetto Comune: “Quando vedremo l’assessore al lavoro?”

Il gruppo di minoranza Progetto Comune torna sulla questione Fiera di Sant'Aldbrando. Le diverse modalità comunicative tra sindaco e vicesindaco.

fossombrone giardiniFOSSOMBRONE – Il gruppo di minoranza Progetto Comune interviene sulla mancata realizzazione della Fiera di Sant’Aldebrando e sulle diverse modalità comunicative tra il sindaco Berloni e il vicesindaco Chiarabilli.

“Dalle ultime dichiarazioni del nostro Sindaco, andato in etere il 27 aprile, e del Vicesindaco che invece riporta sulla stampa le proprie, si percepiscono due atteggiamenti comunicativi completamente diversi, tanto prudente il primo, tanto aggressivo e approssimativo il secondo”.

“Nella sua intervista il Sindaco ha espresso il sacrosanto pensiero che sia un dovere ascoltare le ragioni della minoranza anche se in disaccordo con la linea di governo, definendo, inoltre, “miserie” le critiche fatte a prescindere, non possiamo che essere d’accordo.

Conosciamo il copione di questa dinamica, e ci rendiamo conto che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” infatti quando alle accuse sulla mancata organizzazione della Fiera di Sant’Aldebrando il Vicesindaco, che è anche Assessore al Commercio, risponde che non è altro che colpa della precedente amministrazione, non fa che replicare questa parte.

E per avvalorare questa tesi – continua la minoranza – è arrivato addirittura ad affermare “nel nostro comune è diminuita la partecipazione alle fiere nel periodo dal 2019 al 2021”, ma quale responsabilità istituzionale si dimostra strumentalizzando così l’emergenza Covid?

Altra cosa che piace al Vicesindaco è mischiare le mele con le pere per far tornare i propri ragionamenti, la fiera di San Matteo essendo di due giorni ha dei costi decisamente diversi rispetto ad una fiera di un giorno solo e, inoltre, sono decadute le normative relative al rispetto delle norme per il contenimento pandemico.

Anche se parlare di numeri con il nostro vicesindaco ha sempre un sapore strano, infatti usa il metodo dell’approssimazione per eccesso e per difetto come gli aggrada per far tornare i suoi ragionamenti.

I numeri? Oramai sono settimane che sbandiera che la fiera di San Matteo ha avuto 52 espositori, è costata 26 mila euro a fronte di 7 mila di incassi, replicando lo schema che una cosa non vera detta mille volte diventa una verità.

Ma gli espositori non sono stati 52 ma 79 (il 51% in più) ed i costi (compresi 6 mila euro di norme anticovid che non ci sono più) sono stati di 22 mila euro e non 26 (quindi circa il 20% in meno), l’assessore al commercio non può non conoscere i dati corretti.

La fiera di Sant’Aldebrando essendo di un giorno solo non avrebbe portato nessun disavanzo di rilievo alle casse comunali, si dica la verità invece di mistificare.

Ma pur di portare la ragione dalla propria parte il vicesindaco presenta la situazione degli uffici come “devastati”, peccato che alla radio il Sindaco abbia candidamente e onestamente affermato di prendere confidenza con una burocrazia che rende difficili le cose ma, precisando, non per responsabilità ereditate da situazioni precedenti, a chi dovremo credere?

Inoltre, la posizione sulla mancata edizione della fiera, per il Sindaco, è figlia di una scelta ragionata che, per quanto discutibile, è comunque una scelta che non dipende da fattori esterni. Invece il vicesindaco per giustificarsi ha riportato notizie infondate come quelle per cui la precedente amministrazione avrebbe cambiato in continuazione agenzie o attribuendole la responsabilità delle chiusure dei negozi del Corso, perché pare che gli interessino solo quelli.

Chissà se il nostro vicesindaco è al corrente che in Italia negli ultimi 9 anni hanno chiuso circa 100 mila piccole attività commerciali, chissà se ha mai sentito parlare di competizione fra canali di vendita, di e-commerce e di sostituibilità fra canali fisici e virtuali.

Invece di cincischiare dando la colpa a tutti gli altri, quando vedremo il nostro vicesindaco, nonché assessore al commercio, al lavoro su politiche concrete ed efficaci per stimolare i consumi nei negozi di prossimità?”

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