URBINO – Una riunione d’area vasta abbastanza surreale quella che è andata in scena giovedì 14 dicembre nella sala Serpieri di Collegio Raffaello.
Primo, perché mancava il numero legale dovuto alle assenze di molti dei primi cittadini della Provincia. Assente anche la politica regionale, invitata a partecipare per chiarire gli aspetti critici della riforma sanitaria che, oggi, sono ormai sotto gli occhi di tutti i cittadini. In rappresentanza della regione c’era Giovanni Fiorenzuolo direttore dell’Area Vasta 1.
Tra gli interventi più concreti quello del sindaco Francesco Baldelli di Pergola che ha affermato: “Non possiamo perdere ulteriore tempo. Sono tre anni che stiamo discutendo di questa riforma, ci siamo rivisti più volte come assemblea dei sindaci. La situazione è sotto gli occhi di tutti: non solo a Pergola ma in tutto il territorio, compresi Fano e Pesaro, la riforma sanitaria della regione ha fallito, l’ospedale unico non può passare”.
Parole chiare anche sulla spinta alla privatizzazione delle strutture pubbliche: “La sanità privata può esserci nel nostro territorio ma con investimenti propri in concorrenza con una sanità pubblica che funzioni! Se avessi una superstrada o un’autostrada – ha continuato Baldelli – non avrei problemi a dire che effettivamente alcuni servizi nell’ospedale di Pergola potrebbero non servire, ma questo se posso raggiungere un ospedale in 10 minuti o un quarto d’ora!”.
Nel ribadire il fallimento dell’attuale riforma sanitaria con gli enormi disagi che i cittadini stanno subendo ha aggiunto: “Dobbiamo tornare alla sanità che hanno costruito i nostri padri!”.La proposta è in sostanza quella proposta dai sindaci del Patto di Piagge che si oppone all’ospedale unico e prevede invece il mantenimento di un modello policentrico in cui si valorizzano le strutture esistenti di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone.
In conclusione Baldelli si è rivolto ai sindaci che hanno appoggiato la riforma regionale: “Lo dico anche ai colleghi con i quali ci siamo divisi, tornate sulle vostre posizioni perché sul tema della sanità possiamo mettere in difficoltà la Giunta regionale!”.