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A Cerasa un incontro su Pace e Giustizia

Non è possibile parlare di pace se non c'è prima giustizia. L'incontro con il comboniano Padre Giorgio Padovan nella parrocchia di Cerasa

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Padre Giorgio Padovan

SAN COSTANZO – Martedì 30 gennaio la parrocchia Divino Amore di Cerasa e il gruppo “A passo di Famiglia” hanno organizzato, in collaborazione con il Centro Missionario e la Pastorale Familiare Diocesana, un incontro pubblico dal titolo “Giustizie e pace” rivolto particolarmente a famiglie e giovani per riflettere insieme sul grande e attuale tema della Pace.

Ospite della serata Padre Giorgio Padovan missionario Comboniano che ha proposto ai numerosi presenti un piccolo cammino di 4 passi alla scoperta della pace.

Il primo passo è stato un breve confronto su cosa ciascuno pensasse della pace, una sorta di definizione condivisa di questo “dono” della pace indissolubilmente legata alla giustizia.

“Giustizia è che tutti abbiamo un pezzo di pane – ha detto P. Giorgio citando le parole di don Tonino Bello – Pace è qualcosa di più, è mangiare insieme quel pezzo di pane, è la comunità, l’Eucarestia”, per costruire la pace dobbiamo imparare la fraternità, l’amore, oggi è difficile avere la giustizia e ancora più difficile vivere la pace”.

Secondo passo è stato l’ascolto della Parola e in particolare il brano di Vangelo di Matteo sulle Beatitudini (Mt. 5, 1-12) “… beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio…”, tutte le beatitudini ci parlano di pace, 9 beatitudini racchiuse in un’unica, essere beati vuol dire essere amati dal Signore perché Dio è con noi, sta dalla nostra parte.

“La beatitudine ci svela il cuore di Dio, ma noi rientriamo in una di queste nove? Ci ritroviamo in esse? Abbiamo un altra possibilità di essere beati, amati dal Padre, quella di aver riconosciuto la Sua presenza nei fratelli più poveri, più piccoli”.

“Assistiamo a una guerra mondiale a pezzi – ha proseguito P. Giorgio entrando nel terzo passo della serata – , 32 guerre dimenticate e oltre 50 conflitti sparsi nel mondo: Africa, Asia, Medio Oriente, e ora anche Europa, una violenza diffusa si spande sul nostro pianeta. Ma perché ci sono le guerre, stragi inutili? A chi conviene la guerra? Chi ci guadagna?

Queste le domande del quarto e ultimo passo, le risposte sono molteplici, dallo sfruttamento delle risorse minerarie da parte dei paesi del nord del mondo alla vendita delle armi, dalle ingiustizie alla disuguaglianza per mantenere un ritmo di sviluppo insostenibile dove il 10% della popolazione si pappa il 90% delle risorse lasciando interi continenti impoveriti.

C’è un problema al cuore delle persone: cupidigia, dominio, egoismo – occorre la conversione del cuore su cui dobbiamo lavorare singolarmente per tornare al messaggio del Vangelo, l’accoglienza e la condivisione ci possono aiutare a percorrere vie di pace.

Ma cosa possiamo fare noi di fronte a queste guerre, a queste atrocità? P. Giorgio ha sottolineato l’importanza della corretta informazione su ciò che accade non fidandosi solo di quanto la TV ci propone, occorre approfondire anche tramite altri canali informativi, inoltre dobbiamo essere consapevoli che certi stili di vita favoriscono ingiustizie e conflitti, per questo per avere la Pace dobbiamo cambiare la nostra vita con scelte economiche consapevoli, consumando prodotti che non provengano dallo sfruttamento dei paesi impoveriti, facendo scelte economiche etiche, non appoggiando chi investe in armi, (banche armate), non sprecando e soprattutto cambiando il nostro cuore cercando sempre di vedere nell’altro chiunque esso sia, un fratello e NON un nemico.

L’incontro è terminato con la benedizione del parroco don Stefano Maltempi che ha esortato i presenti a vivere ogni momento, compreso il carnevale, con consapevolezza e fede.

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