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Sit-in a Cagli per dire NO all’invaso sul Monte Catria

Iniziativa di protesta dell'Alleanza delle Associazioni Ambientaliste Marchigiane a Cagli sabato 2 luglio

piazza matteotti cagliCAGLI – L’Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane organizza un sit-in di protesta sabato 2  luglio alle ore 11.30 in piazza Matteotti a Cagli per dire NO all’invaso sul Monte Catria. Qui di seguito la nota dell’Alleanza.

“A fine giugno 2020, alla vigilia delle elezioni, il consigliere regionale della Lega Mirco Carloni, insieme al segretario regionale Riccardo Augusto Marchetti e al segretario provinciale di Pesaro e Urbino Ludovico Doglioni, tuonava contro il PD, che allora governava la regione Marche, responsabile del danno ambientale e della deturpazione del paesaggio avvenuti sul Catria per realizzare i nuovi impianti sciistici.

I leghisti accusavano quindi la Giunta a guida Pd di non avere una strategia a lungo termine per la valorizzazione della bellezza dell’Appennino, ma di usare i soldi pubblici per finanziare “cattedrali nel deserto”.

Ma è cosa nota, i politici soffrono quasi tutti di una malattia che li porta a scordare subito ciò che dicono, per cui giunti al governo della Regione i leghisti hanno fatto né più né meno dei precedenti amministratori.

Infatti, rispetto al finanziamento concesso dalla regione Marche al comune di Frontone (PD) per la costruzione di un bacino idrico in quota, per alimentare gli impianti di innevamento artificiale, la Regione avrebbe dovuto revocare la somma concessa di 900 mila euro perché i lavori non sono iniziati nel termine previsto dal bando, cioè il 17/07/2021.

Invece il 7/2/2022 il dirigente regionale competente concede la proroga di un anno, dietro domanda del comune di Frontone inoltrata il 15/12/2021, cioè ben 5 mesi dopo la scadenza del termine di inizio lavori.

Ma l’incoerenza della Lega si manifesta anche con la presenza del neo vice-presidente della Giunta regionale Carloni, con delega anche alla green economy e allo sviluppo rurale, che il 7 maggio 2022 fa bella mostra dietro il nastro tricolore, insieme ad altri amministratori, politici e i funzionari pubblici, per inaugurare le piste e i nuovi impianti costruiti sul monte Acuto.

Quindi gli ambientalisti, che nel giugno 2020 avevano ricevuto la solidarietà della Lega, si trovano ora a combattere contro un nuovo scempio ambientale, verso il quale la Giunta di Centro destra che guida la regione Marche risulta connivente.

In questi giorni il progetto del lago artificiale è all’esame dell’Unione Montana che deve valutarne la compatibilità ambientale rispetto ai numerosi vincoli presenti nell’area: vincolo idrogeologico, area floristica, oasi faunistica, Sic, Zps, 5 vincoli di P.P.A.R. e altre tutele del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.

Chiediamo all’Unione Montana di bocciare il progetto perché andrà a cancellare in maniera permanente una prateria di alta quota, e perché non ha senso sprecare l’acqua per creare neve artificiale quando siamo in presenza di una crisi idrica conclamata e le temperature invernali raramente scendono sotto lo zero termico anche a 1000 metri di quota.

Il bacino artificiale distruggerà altra bellezza e allontanerà ancora di più il turismo responsabile dal massiccio del Catria.

Cittadini, associazioni, imprese che hanno a cuore la tutela e la salvaguardia del Catria sono invitati a partecipare”.

La Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane di: Club Alpino Italiano, ENPA, Federazione Pro Natura, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Abolizione Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio, WWF.

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