Il Metauro
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11 febbraio 2012, il crollo della palestra

La cronaca del crollo della palestra dalle pagine del Giornale del Metauro

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L’immagine del tetto crollato della palestra “Aldo Moro” di Montemaggiore

MONTEMAGGIORE – L’amministrazione comunale sta provvedendo in alla messa in sicurezza della palestra caduta.

Il sindaco Verdini, contattato per un aggiornamento, ha comunicato che è già stato affidato l’incarico ad una ditta per la demolizione che richiederà una decina di giorni.

Prima di provvedere alla demolizione è necessario però individuare un percorso alternativo dell’utenza Enel che corre lungo la palestra, «Stiamo attendendo l’ok da parte di Enel per partire con la la demolizione – ha detto il Sindaco – inoltre è necessario puntellare la casa adiacente la palestra».

Il crollo ha influito pesantemente sulla viabilità dell’intero paese, infatti in questo momento si devono percorrere vie alternative per raggiungere  Montemaggiore che risultano inadeguate oppure, passando per Piagge, il tragitto si allunga di circa 14 km.

La palestra, che aveva circa 40 anni, era stata sottoposta solo quattro mesi fa ad una perizia di staticità, in seguito alla presenza di alcune infiltrazioni.

L’analisi aveva messo in evidenza una capacità di sostegno dei pilastri che, pur essendo nei livelli di norma, in condizioni eccezionali avrebbe, avrebbe comportato rischi.

Questo ha fatto sì che l’amministrazione emettesse delle ordinanze di sospensione delle attività ogni qualvolta la protezione civile inviava un’allerta meteo, specie quando c’era vento forte o nel caso di neve. Purtroppo l’ingente quantità di neve caduta nei giorni scorsi ha fatto crollare l’edificio che precauzionalmente era già stato chiuso da una settimana in seguito all’allarme.

«Ci vorrà circa un mese perché il tutto venga risolto – continua Verdini – Nel frattempo l’associazione di pallavolo si sta allenando nelle palestre di Calcinelli e Lucrezia.

Al momento stiamo vagliando varie ipotesi per ripristinare l’attività sportiva tra cui: affittare ed attrezzare un capannone sfitto, utilizzare la palestra di Montefelcino o coprire con una struttura il campetto di Villanova. Tutte le soluzioni – ha concluso il sindaco – devono ancora essere valutate e sono comunque condizionate dalla disponibilità finanziaria».

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