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Da Mombaroccio un “NO” deciso alle fusioni dei comuni

emanuele petrucci
Emanuele Petrucci sindaco di Mombaroccio

MOMBAROCCIO – Il sindaco Emanuele Petrucci interviene sulla questione fusioni che in passato ha toccato anche Mombaroccio ed oggi coinvolge il vicino comune di Monteciccardo.

“La vicenda del limitrofo Comune di Monteciccardo, prossimo ad un referendum in cui i cittadini sono chiamati a pronunciare un SI o un NO alla fusione per incorporazione nel Comune di Pesaro, ha rinfrescato la memoria di non pochi mombaroccesi.

Alcuni di questi, memori del giorno infausto in cui avevano appreso dalla stampa che per il loro Comune, quello di Mombaroccio, era ormai tutto fatto perché Regione, Provincia e Comune ne avevano decretato la fine con la fusione per incorporazione nel Comune di Pesaro, si sono rivolti al sottoscritto chiedendogli di prendere posizione contro la ( imminente? ) fusione del Comune di Monteciccardo.

Ritengo mio dovere esternare pubblicamente quanto da me risposto a questi cittadini e precisamente che il mio ruolo istituzionale di Sindaco non mi consente di interferire in decisioni che spettano ai cittadini di Monteciccardo che in tutta libertà, secondo le regole della democrazia, sono chiamati a pronunciare un SI o un NO in un referendum.

Ciò premesso, non ho mancato nella circostanza, di confermare e ribadire ai miei cittadini la mia ben nota, assoluta contrarietà a qualsiasi fusione, tanto a quella così detta paritaria ( per capirci, tipo Vallefoglia ) che a quella per incorporazione ( tipo assorbimento nel comune di Pesaro ).

Ho detto loro e ripetuto che sono favorevole alle aggregazioni delle funzioni, tramite convenzioni e/o Unioni, per perseguire obiettivi di efficienza ed economicità. Mai tramite fusione.

Identità, storia, tradizioni, ecc., di un Comune non possono essere barattate con qualche compenso economico, più o meno rilevante che sia.

Chiunque dovesse invitare il Comune di Mombaroccio ad un tavolo per discutere di una eventuale fusione con chicchessia perderebbe tempo. Solo di fronte ad una legge che ne prevedesse l’obbligatorietà dovremmo chinare il capo. Ma grazie a Dio questa legge non c’è.

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