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Terre Roveresche, governo partecipato dei beni comuni

Continua il percorso intrapreso dal nuovo comune con l'approvazione di un regolamento per il riuso di beni in stato di abbandono

terre roveresche regolamentoTERRE ROVERESCHE – Mercoledì 29 novembre, dopo un’assemblea sul tema del governo partecipato dei “Beni Comuni”, alle ore 21 si terrà il consiglio comunale monotematico nel quale verrà portato all’approvazione del “Regolamento per l’acquisizione al patrimonio comunale, la riqualificazione e il riuso, anche attraverso la concessione a terzi, di beni in stato di abbandono nel territorio comunale.

Il regolamento, precedentemente approvato nel 2016 nel Comune di San Giorgio di Pesaro e applicato in con 3 ordinanze sindacali in altrettanti casi, potrà essere applicato anche nel Comune di Terre Roveresche. Il fondamento giuridico è la Costituzione Italiana, in particolare l’art. 42.

Il regolamento nasce dall’interpretazione che il Prof. Paolo Maddalena (Vice presidente emerito della Corte Costituzionale) da dell’articolo 42 della nostra Costituzione: Maddalena sostiene in modo molto argomentato e tecnico che qualunque bene abbandonato, in virtù della cessazione della sua funzione sociale, debba ritornare nella disponibilità del soggetto che originariamente ne è proprietario e che ne aveva ceduto parte ad un singolo privato: questo soggetto altri non è che il popolo sovrano.

Paolo Maddalena dice anche che nella Costituzione ci sono norme secondo cui “la proprietà privata non è garantita come diritto soggettivo assoluto, ma esclusivamente in quanto finalizzata ad assicurare una funzione sociale del bene”, il che consente al Comune di acquisire il bene in quanto “bene comune” della città a cui restituire “una funzione sociale ed economica” da decidere attraverso “modalità partecipate”.

Rispetto alla versione approvata ed applicata nel Comune di San Giorgio di Pesaro, questo è un nuovo regolamento riscritto insieme al Prof. Maddalena e gli Avvocati Rocchetti e Rupoli e che contiene, questa è forse la portata innovativa, una nuova definizione di “beni comuni”. Inoltre questo nuovo Regolamento prende in considerazione anche la tutela dell’interesse generale, così come disciplinato dall’art. 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

L’obiettivo è quello di Recuperare i beni e aree di proprietà pubblica, privata, ecclesiastica o di altra natura, che si trovano in un grave stato di degrado urbano, di incuria volta a determinare pericolo per la sicurezza, la salubrità e l’incolumità pubblica, e che non siano mantenuti ed utilizzati e su cui i proprietari e/o aventi diritto non esercitino più la funzione sociale ex art. 42 Cost oppure che possono ledere l’interesse generale.

I beni così recuperati, servono per predisporre un programma di riqualificazione del territorio comunale in cui l’Ente intende favorire il ripopolamento con l’obiettivo di rimettere in moto quelle dinamiche socio-economiche fondate sul recupero dell’artigianato e sull’attrazione turistica e sullo sviluppo delle attività sociali.

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