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Terme di Carignano, Morbidoni: “Ma arriviamo o no al dunque?”

La presdiente del Comitato interviene in merito al silenzio calato sulle Terme di Carignano. E' necessario che anche la politica faccia la propria parte

beatrice morbidoni
Beatrice Morbidoni

FANO – Beatrice Morbidoni presidente del comitato “Riapriteci le Terme di Carignano” interviene sul “silenzio” calato sulle terme anche dopo il recente sit-in al quale, sembra, non siano seguite comunicazioni da parte della proprietà né dalla politica.

“Sono ormai trascorsi quasi tre anni – afferma Beatrice Morbidoni – dall’acquisizione all’asta da parte della società Romani dei terreni che comprendono il parco e le acque relative alle Terme di Carignano, ci si aspettava un veloce avvio dei lavori di ristrutturazione del vecchio e la costruzione del nuovo ma purtroppo ancora si arranca, tutto si è fermato e non si riesce assolutamente a vedere risorgere ciò che un tempo era tanto amato dalla popolazione fanese, dal circondario, ma anche dai tanti turisti e cioè le famigerate Terme di Carignano.

La delusione – continua Morbidoni – è davvero forte, soprattutto per chi come noi vorrebbe che venissero fatti quanto prima degli interventi migliorativi nei confronti delle strutture esistenti e che ora si trovano nel degrado più assoluto.

Nel frattempo non solo non si è provveduto a fare qualcosa, ma anzi sono apparsi all’orizzonte dei problemi ancora irrisolti. A cosa mi riferisco presumo che tutti l’abbiano capito, e cioè quei posti letto che vengono citati da mesi e di cui ancora non si capisce bene la destinazione.

Ma partiamo dall’inizio: è ben noto che la società Romani ha deciso di affiancare alla ricostruzione delle Terme una clinica ortopedica che fungerebbe da “polmone di ossigeno”, sarebbe infatti un ottimo supporto economico alla struttura termale ma sarebbe anche fonte di sostentamento del parco il quale sarà reso fruibile gratuitamente, pertanto dal suo utilizzo non se ne trarrà alcun guadagno.

Sono assolutamente d’accordo con la società sull’impiego di questo tipo di strategia, di questi tempi per rimanere in vita è strettamente necessario avere una fonte mensile di reddito certo, e questo servirebbe ad evitare che tra qualche anno la società si trovi in crisi economica e che le Terme chiudano nuovamente (non sia mai!).

Ma per fare qualsiasi passo bisogna sempre e comunque scontrarsi con la politica, che come è ben noto gestisce pure l’aria che respiriamo, e tutti lo sanno bene!

Ora, io non dico che politicamente le cose non debbano essere effettuate nel giusto modo, anzi me ne guardo bene dall’affermarlo, ma mi domando con quale criterio vengano prese delle decisioni da chi ci amministra.

Fano è la terza città delle Marche, ma nonostante la sua importanza ha una capacità notevole di perdere delle occasioni migliorative per il nostro territorio: abbiamo una società che ha deciso di investire nella nostra città milioni di euro e sembra che la politica non abbia ancora dato un aiuto.

Nel frattempo, in un piccolo quartiere di Pesaro e cioè Villa Fastiggi, si parla di far sorgere una clinica dove sono stati richiesti posti letto: come al solito ci faremo mettere i piedi in testa e questi posti andranno a loro, questo perché Pesaro non perde tempo e approfitta di tutte le occasioni che gli si prospettano.

Fano viene sempre schiacciata, ed anche i suoi concittadini. Ma fanesi miei, non è meglio brontolare prima cercando di evitare di farci togliere tutto e non dopo che le decisioni politiche sono state prese?

Non capisco questo immobilismo, così come non capisco il perché la politica non risponde a quanto i cittadini chiedono.

Vorrei solo ricordare ai politici che vengono eletti dai cittadini e questi ultimi si aspettano che chi si presta ad amministrare la città li rappresenti, li ascolti e permetta loro di vivere la vita cittadina nel modo più agevole possibile.

Qui a Fano vogliamo di nuovo le Terme aperte e non dobbiamo aspettare che anche le ultime pochissime opportunità che ci si prospettano ci vengano depredate, quindi ora ciò che consiglio a tutti i fanesi e a tutti coloro che amavano le nostre acque, è di far sentire la propria voce attraverso il mio comitato o il mio gruppo Facebook, parlatene con le associazioni di categoria,
con i giornalisti, con chi preferite, ma esprimete il vostro parere!

Fano è una città bellissima – conclude Morbidoni – che non sfrutta tutte le potenzialità che ha, proprio perché spesso tra politica e burocrazia tutto viene rallentato. Continuiamo a dormire, nel frattempo però dobbiamo essere consapevoli che intorno a noi il mondo gira e va avanti, dobbiamo fare turismo e creare posti di lavoro: noi non dobbiamo essere da meno di nessuno, tantomeno sudditi di Pesaro.

Svegliamoci da questo torpore e lavoriamo per far sì che le Terme rinascano: se i cittadini chiedono, la politica deve rispondere!”

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