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Servizi idrici e fondi del PNRR, la questione della gestione unica

Il Forum provinciale per i Beni Comuni è critico sulla modalità di investimento dei fondi dei servizi idrici integrati nella provincia di Pesaro e Urbino.

forum beni comuni ospedale muragliaPESARO – Il Forum provinciale dei Beni comuni di Pesaro e Urbino è critico sulle modalità di realizzazione della misura inerente i servizi idrici integrati del PNRR (Piano Nazionale di ripresa e resilienza).

“Condividiamo l’obiettivo della riduzione globale delle perdite ma, la condizionalità scelta di un intervento centrale finalizzato ad incidere sulle microgestioni, coniugato con il tempo limitato per conseguirlo, rischia di non far giungere a quei territori l’aiuto di cui hanno bisogno e di conseguenza  la mancata realizzazione degli investimenti.

Evidentemente va seguito un altro percorso di dialogo e calibrazione delle misure sui singoli territori. Non ci convince in sostanza la modalità delineata per raggiungere l’obiettivo.

Ci sono poi ipotesi di condizionalità riferite solo da fonti giornalistiche di cui però non sembra esserci traccia nei documenti ufficiali del PNNR e cioè che il contributo a fondo perduto europeo sia assegnato solo a quegli ATO cui corrisponde un unico gestore.

E’ questa una forzatura che se, confermata, sarebbe da avversare totalmente.  Invece di sostenere il territorio nella riduzione delle perdite si perseguirebbero altre finalità non affrontate adeguatamente dalla politica.

Nei documenti ufficiali si parla di industrializzazione del settore “favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l’obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni”.

E’ proprio il rispetto dell’esperienza pubblica, tutelata dal risultato referendario di 10 anni fa, che sembra essere messa in discussione senza dirlo chiaramente. Se è questo l’obiettivo il Forum lo avversa decisamente, anche alla luce della realtà della nostra provincia.

Noi sosteniamo che anche il settore pubblico può essere in grado di affrontare adeguatamente la sfida delle perdite. Se ci concentriamo sulla provincia di Pesaro e Urbino vediamo che entrambi gli operatori (Aset e MMS) si sono posti il problema delle perdite con risultati non dissimili, addirittura a favore dell’ente pubblico.

Il Documento Unico di Programmazione per gli esercizi 2019/2020/2021, redatto dall’ATO 1 Marche Nord ed approvato dall’assemblea dei sindaci il 27.7.2018, ci segnala che le perdite di Aset (soggetto interamente pubblico) sono state pari al 31,4% e quelle di MMS (soggetto in parte privato) pari al 34,8%.

Entrambi i gestori fanno ricorso alla digitalizzazione delle reti e dispongono di un sistema di controllo che consente il monitoraggio non solo dei nodi principali, ma anche dei punti sensibili della rete, attraverso la misura e l’acquisizione di portate, pressioni di esercizio. E’ evidente che entrambe le società hanno manager capaci per ricevere gli interventi e garantire l’effettuazione degli stessi nei tempi previsti.

Invece ci permettiamo di dire che dovrebbe essere potenziato il ruolo di quelle che la normativa di settore chiama EGA, Enti gestori d’ambito.

ATO 1 Marche Nord è stato, fin dalla sua costituzione, in forte carenza di organico. Organico insufficiente per predisporre i Piani d’Ambito, guidare l’operatività dei gestori, controllarne l’operato, svolgere il ruolo di raccordo con Arera, garantire trasparenza e rapporti con gli utenti e cittadini.

Una scarsità di risorse a cui si è aggiunto, per un lungo periodo, l’utilizzo dello stesso personale anche per la gestione dei rifiuti. In particolare con la responsabilità della guida dei due Enti in capo ad una stessa persona. Ed è recentissimo il richiamo della Regione sulla necessità di approvazione del Piano d’Ambito Rifiuti entro l’anno, per non incorrere nella procedura di infrazione comunitaria.

Guardiamo quindi con attenzione all’iniziativa di Marche Multiservizi, che – forse prendendo spunto dalle notizie di stampa citate prima – ha indirizzato una lettera di sensibilizzazione sull’argomento perdite ai sindaci dei comuni gestiti dalla multiutility.

Il sindaco di Frontone si è detto disponibile a discuterne venerdì 16 luglio nel proprio territorio. Le notizie di stampa parlano di impossibilità di beneficiare degli aiuti europei per la mancanza di una “gestione unica” dell’ambito pesarese. Una gestione che, attualmente, non è “unica”  ma “unitaria”.

Vogliamo sottolineare che la gestione “unitaria” non ha impedito l’effettuazione degli investimenti da parte di entrambe le aziende tutelate nella loro gestione da affidamenti legittimi e non ancora in scadenza. Gestione “unitaria” accettata sia dall’Ato 1 Marche Nord sia dalla Regione, ognuno nell’ambito dei propri poteri.

Suggeriamo agli amministratori locali di difendere questo assetto e non spingere verso forzature gestionali dettate sembra da esigenze aziendali.

Invitiamo gli amministratori locali a difendere la bontà delle nostre gestioni, la coesistenza delle stesse, reclamare l’arrivo dei fondi europei e ridurre la dispersione delle perdite. Ci sono le garanzie che non verranno sprecati. Va chiesto al governo un intervento senza l’imposizione di una gestione unica. Diversamente apparirà chiaro che sono altri i fini che si vogliono perseguire”.

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