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Serfilippi e Noi giovani Fano: dialoghi sulla “movida”

movida fanese serfilippi noi giovaniFANO – “Fano non è una città per giovani”. Parafrasando e sovvertendo il titolo del celebre film dei fratelli Coen il consigliere de La tua Fano, Luca Serfilippi, lanciava una provocazione all’attuale Amministrazione Comunale nella giornata di ieri.

“E’ un dato di fatto – scriveva l’ex assessore – che in questi anni hanno chiuso nella nostra città tutti i locali che animavano la movida fanese (e non solo) durante l’inverno. Sto parlando di locali come il Calamara, J Lounge, Vanilla, KI6 (fortemente ridimensionato), che facevano musica fino alle 3 di notte (di cui erano proprietari imprenditori locali e avevano dipendenti del territorio). Locali che hanno evitato per molti anni di far emigrare i nostri giovani in lidi lontani da Fano, ma che purtroppo hanno chiuso e che ora costringono i giovani a tornare nella riviera romagnola o senigalliese, poiché la città non offre nulla dopo le 1.00 di notte (orario in cui i locali sono costretti a chiudere). Sono convinto che questa mancanza di iniziative (private e pubbliche)  sia in parte correlato al problema dell’alcol – sottolineava Serfilippi – e credo che i dati espressi dal Dott. Pompili sono veramente allarmanti. Concordo che la piaga sociale dell’abuso di alcool si contrasti in primis con politiche educative che partono dalle famiglie e dalle scuole, che evidentemente devono essere più efficaci, ma al tempo stesso bisognerebbe capire le reali esigenze dei giovani, aiutandoli anche con unità di strada (nei casi più difficili)”. Serfilippi sostiene che “le politiche per i giovani a Fano sono state quasi totalmente azzerate” e nelle ultime ore si è aperto sui social, vere e proprie piazze virtuali in cui i fanesi stanno esprimendo la propria opinione, un acceso dibattito sulla veridicità delle sue affermazioniI. In tanti, giovani e meno giovani si sono dichiarati d’accordo nel sostenere la linea di Serfilippi ma c’è anche chi lo ha contestato duramente.

Tra questi l’associazione politica “Noi Giovani Fano” che in un comunicato arrivato in queste ultime ore scrive: “Fano è una città per Serfilippi? – e continua: “Vedere un ragazzo in brutte condizioni per strada il sabato sera e cogliere subito l’occasione il giorno seguente per attaccare l’amministrazione denota una forte difficoltà politica ad interpretare i veri problemi della città. Non è con lo sciacallaggio mediatico di questo genere che si contribuisce a migliorare il dibattito politico cittadino. Serve investire su una visione: piste ciclabili, nuovi corsi universitari, efficienza nella mobilità e centri d’aggregazione, bisogna convincere i giovani imprenditori ad investire sul territorio ma non è esclusivo compito dell’amministrazione farlo. Non bastano degli eventi sporadici a contribuire alla costruzione di una città a misura di giovane, serve un progetto condiviso. A trattenere i giovani in città è un tessuto cittadino unito, educato e propositivo. Il consigliere de ‘La Sua Fano’ si è per caso accorto che molte associazioni giovanili già gestiscono beni monumentali come la ‘Rocca Malatestiana’ ed il ‘Bastione Sangallo’ riempendo di eventi la città? Si è accorto che il Teatro delle Fortuna in quanto a partecipazione giovanile è ai massimi storici dalla sua riapertura? Vive anche lui nella stessa città in cui viviamo noi?”.

In merito ai casi di abuso di alcool Noi Giovani la pensano diversamente da Serfilippi: “E’ un problema complesso e appare come un insulto all’intelligenza di chi legge correlare questa problematica giovanile al numero di eventi e spazi di aggregazione presenti in città. Serve un’educazione profonda che deve partire dalle scuole e dalle famiglie dove possibile, che vada in netta contrapposizione ai dozzinali moralismi per prendere qualche like sui social a cui ci sta abituando il consigliere Serfilippi”. Il consigliere de La Tua Fano Serfilippi però non demorde e promette che tornerà a farsi portavoce del suo pensiero in consiglio comunale con una mozione: “Affinché quest’amministrazione torni a puntare sui giovani a fatti e non solo a parole , con iniziative che nascano da loro, altrimenti – conclude –  potremo tranquillamente dire che “Fano non è una città per giovani”.

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