Se sei terremotato, prendi un prestito per pagare le tasse!
La proposta nella lettera del commissario per la ricostruzione inviata ai sindaci
Non è un film, magari lo fosse ma è la verità e la carta canta. Il commissario per la ricostruzione onorevole Paola De Micheli ha scritto ai sindaci dei comuni delle aree colpite del terremoto ricordando che a partire dal prossimo 16 dicembre i titolari di imprese, i lavoratori autonomi e gli imprenditori agricoli dovranno riprendere a versare i tributi sia dell’anno in corso che quelli non versati nel 2016.
Va ricordato che i tributi non sono stati versati nel 2016 perché in quella zona tra Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo è accaduto un fenomeno naturale abbastanza devastante che si chiama: terremoto.
E in che modo i terremotati dovrebbero pagare le tasse? Beh, prendendo un prestito a tasso agevolato e garantito dalla Cassa depositi e prestiti. In pratica indebitandosi ulteriormente! Ora la De Micheli dovrebbe sapere che, in quelle zone colpite da terremoto, non sono ancora arrivate nemmeno le case, ad un anno dal sisma e alle porte di un nuovo inverno, in cui quelle famiglie (anche dei lavoratori autonomi a cui viene richiesto di pagare le tasse dal Governo) vorrebbero tornare a vivere.
Ci si chiede: come è possibile pretendere il pagamento delle tasse quando questi imprenditori sono più o meno nella stessa situazione di un anno fa? E’ accettabile che la soluzione sia quella di fare nuovi debiti a questi poveri cristi in una situazione ancora disastrata e con poche speranze di ripresa immediate?
Probabilmente c’è qualcuno sta vivendo una vita parallela e non vede le ferite ancora aperte di queste popolazioni che si trovano in perenne attesa, anche delle cose più basilari. Perché il terremoto (per favore spiegatelo a questi signori), di punto in bianco, ti lascia in mezzo ad una strada, senza una casa e magari senza più quell’attività che, con fatica, si era costruita durante una vita di sacrifici e per cui era doveroso pagare le tasse.