Riapertura dei 13 ospedali chiusi, Ruggeri: “La regione continua a fare orecchie da mercante”
Il modello, secondo il comitato, è quello di una sanità diffusa sul territorio e gestita dal pubblico
FOSSOMBRONE – Carlo Ruggeri, presidente del Comitato Pro Ospedali pubblici Marche interviene sulla gestione dell’emergenza Coronavirus ed il futuro della sanità marchigiana.
“Oltre 400 morti dal Coronavirus in provincia di Pesaro, tanti nelle case di riposo. Ora la regione si scrolla la responsabilità imputandole ad altri.
Non dimentichiamoci che il Governo aveva deliberato lo stato di emergenza il 31 gennaio e le regioni cosa hanno fatto per organizzare l’allarme e prevenire i disastri poi avvenuti?
Noi del comitato – afferma Carlo Ruggeri – abbiamo chiaro di chi siano le responsabilità politico/organizzative sul dramma in atto, in cui minestroni organizzativi e disorganizzazione hanno imperato e continuano ad imperare nello scrollamento delle responsabilità.
Abbiamo chiesto invano da anni di riaprire immediatamente i 13 ospedali scelleratamente chiusi nel 2015 per dedicarli ai no-coronavirus e ai malati no-coronavirus degli ospizi, al bisogno, assieme agli ospedali smantellati di Pergola e Amandola.
Ma – continua Ruggeri – si è preferito da parte della Regione di realizzare, di contro, dei simil ospedali provvisori nei capannoni delle fiere, invece di rigenerare, per sempre, le strutture ghigliottinate.
I 13 ospedali sono stati chiusi dalla Regione ma continuano a fare orecchie da mercante, non intendono riaprirli!
Passata la pandemia, vogliono tornare a riproporci l’ospedale unico provinciale che, in caso di ritorno della pandemia stessa, sarebbe una ulteriore bara per tanti data la diffusione dei contagi.
Non hanno insegnato nulla gli oltre 400 morti della Provincia di Pesaro e gli oltre 700 nelle Marche?
Non hanno ancora insegnato che potrebbe esserci una sanità policentrica con ospedali diffusi sul territorio per bacini di 20/25mila persone ed una sanità prettamente pubblica che abbia il controllo tassativo almeno sanitario di tutte le RSA e case di riposo?
L’unica risurrezione che ci auguriamo – conclude Ruggeri – è quella delle urne, unica arma civile ancora a disposizione, per creare un mondo migliore rispetto a questo purgatorio che ormai tocchiamo con mano da troppo tempo”.