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Piano sociale e Ambito, M5S: “A Fano le solite lumache”

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle evidenziano il ritardo nell'avvio dei lavori per il nuovo Piano Sociale. Ad essere invitati ai tavoli sarebbero le "solide fedelissime realtà"

consiglieri movimento 5 stelle fanoFANO – I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle intervengono sull’attivitè dell’Ambito Sociale e la costruzione del Piano Sociale.

“Partono finalmente i tavoli tematici dell’Ambito Territoriale Sociale 6 per la costruzione del Piano Sociale. Il terzo settore viene convocato dall’Assessore Tinti e i vari soggetti saranno così coinvolti nel percorso partecipativo che porterà ad una analisi condivisa dei bisogni dei cittadini più vulnerabili.

Tutto bene? Nient’affatto! Siamo in notevole e colpevole ritardo. La vicina Pesaro ha avviato i tavoli tematici a febbraio 2021, mentre Fano non ha finora voluto considerare la pluralità delle varie organizzazioni territoriali, limitandosi alle solite fedelissime realtà.

Dopo il primo incontro del 17 giugno 2021 presso la Rocca Malatestiana, tra l’altro non pubblicizzato a dovere ed al quale non tutte le Associazioni interessate erano state invitate, il Comune di Fano non ha più fatto nulla.

Ai 7 tavoli tematici che vedranno protagoniste le varie realtà, se ne aggiungono altri 2 “trasversali” con la sola partecipazione di Sindacati e di pochi rappresentanti del terzo settore, per discutere sulla definizione del nuovo soggetto giuridico in cui si trasformerà la gestione dell’ATS 6.

Perché da questi ultimi tavoli sono state escluse realtà importanti nel sistema di welfare cittadino, come per esempio la Caritas, che viene interpellata solo per sopperire alle lacune dell’Amministrazione?

Il MoVimento 5 Stelle di Fano è riuscito a fare approvare una mozione in consiglio comunale per provare a riportare sulla retta via una decisione rilevante da prendere con i portatori di interesse, non nelle segrete stanze.

La situazione pandemica ha giocato a favore di chi vuole limitare la partecipazione ed il confronto…ed ora l’assessore Tinti pensa di aprire e chiudere il dibattito sulla futura gestione dei servizi alla persona nel giro di un paio di incontri online, quando tanti appuntamenti ben più superflui vengono svolti in presenza!

Non è accettabile che questo grande processo di riforma si chiuda in modo così approssimativo e repentino, perché siamo in un contesto storico di grande importanza e la co-programmazione non può essere lasciata ai margini delle decisioni politiche. I ragionamenti sui nuovi livelli essenziali delle prestazioni dovranno portare ad un processo partecipativo nuovo e ad un vero rafforzamento degli ambiti. Ma questo la Giunta lo vuole davvero?”

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