Il Metauro
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Patrick Zaki cittadino onorario di Pergola

Lo studente egiziano dell'Università di Bologna si trova in carcere al Cairo. Il caso ha assunto rilevanza internazionale.

patrick zaki
Patrick Zaki

PERGOLA – L’amministrazione pergolese nell’ultimo consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, ragazzo egiziano di 28 anni, arrestato, che lotta per gli ultimi, i deboli, dimenticati della società.

L’iniziativa è partita dall’assessora Sabrina Santelli, che ha accolto l’invito del pergolese Vittorio Caprini: “Patrick il 7 febbraio 2020 – spiega Santelli – ha preso un volo da Bologna dove è iscritto al master Gemma, un corso di studio unico in Europa sugli studi di genere, per fare qualche giorno di vacanza e stare con i suoi genitori a Mansoura, città natale.

Non è mai arrivato dalla sua famiglia e non ha più fatto ritorno a Bologna. E’ stato arrestato all’aeroporto internazionale del Cairo con l’ accusa di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, attentare alla sicurezza nazionale, istigare al rovesciamento del governo egiziano e della Costituzione e di fare propaganda per il terrorismo.

In Egitto queste accuse raggiungono oramai da qualche anno, con uno scientifico “copia ed incolla” tutti coloro che esprimono critiche e dissenso e svolgono attività considerate pericolose dalle autorità egiziane.

L’attivismo di Patrick è rivolto soprattutto alla difesa dei diritti delle minoranze oppresse dalla comunità Lgbt fino alle comunità cristiane cacciate dal nord del Sinai a causa dell’ avanzata dello stato islamico.

Patrick rischia persino 25 anni di carcere e la sua custodia cautelare potrebbe essere rinviata in modo indefinito come accaduto finora anche ad altri attivisti prima di lui.

Obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio. Per questo ho deciso di sostenere ogni attività possibile per accelerare la sua liberazione e ho deciso di portare in consiglio la cittadinanza onoraria per Patrick come hanno già fatto tanti comuni italiani a partire da quello di Bologna.

Numerosissime le iniziative programmate dal 7 febbraio, associazioni, proprio per marcare l’inizio del secondo anno della campagna di scarcerazione a partire dall’Università e dal comune della sua Bologna.

Tantissime le associazioni, artisti, personaggi pubblici che chiedono a gran voce la sua liberazione. Tramite l’Anci si vuole riconoscere la cittadinanza onoraria per arrivare alla cittadinanza italiana che è quella che gli darebbe anche più diritti e tutele.

La nostra amministrazione vuole rilanciare l’idea tramite l’Anci Marche visto che abbiamo la fortuna di avere la nostra Sindaca proprio nel direttivo.

Speravo che questo punto all’ordine del giorno trovasse l’adesione anche dell’opposizione e venisse votato all’unanimità, come nella maggior parte dei Comuni italiani, perché quella per il rispetto dei diritti umani è una battaglia che non ha colore politico.

Peccato che per la seconda volta consecutiva l’opposizione non si sia presentata perdendo un’altra occasione per costruire qualcosa insieme,non capendo che ciò che unisce una comunità sarà sempre più grande ed importante di ciò che la divide!”

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