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Nuovo Laboratorio Zooprofilattico alla Torraccia: chi ha paura?

La rete di associazioni "Pesaro Città Sostenibile" chiede maggiore comunicazione e trasparenza nei confronti dei cittadini pesaresi

laboratorio bsl3 pesaroPESARO – La rete di associazioni “Pesaro Città Sostenibile” interviene sulla notizia della realizzazione di un Laboratorio di Bio-Sicuressa BSL3 nella zona di Torraccia. Qui di seguito la nota integrale.

“La rete di associazioni Pesaro Città Sostenibile si chiede chi abbia davvero paura del nuovo Laboratorio in Zona Torraccia, che sorgerà dietro al Palas: i cittadini, o chi non ritiene opportuno e doveroso informarli di quanto avviene in città?

E’ il modus operandi dell’amministrazione che ci fa venire dubbi, che forse neppure ci sarebbero balenati per il cervello, se si fosse usata almeno un po’ della trasparenza che sempre si sbandiera.

Un terreno viene venduto (al ribasso rispetto al prezzo di mercato, ma si dirà che altrimenti l’alienazione non sarebbe riuscita…) all’Istituto Zooprofilattico, che ne possiede altri in questa zona, e che, pare coi fondi PNRR, vorrà costruirci un Laboratorio di Bio-Sicurezza BSL3, per la sperimentazione in vivo ed in vitro di agenti virali e patogeni su animali.

Senza scomodare Wuhan o scenari probabilmente non reali, crediamo che un’Amministrazione non possa fare un’operazione del genere, senza prima informarne la popolazione, togliendo ogni ragionevole dubbio sulla pericolosità di ciò che si andrà ad impiantare qui.

Pare tra le altre cose che dovranno sorgere stalle ed altre strutture per ospitare, e fare ricerca, su animali infettati da agenti patogeni vari e virus. Non mettiamo in dubbio che la struttura rispetterà tutti i parametri di legge, ma allora perché non rendere noto con precisione cosa si andrà a fare, ed appunto che misure di sicurezza sono previste?

Ad esempio, è stato tenuto conto del fatto che la zona sia a forte rischio alluvionale, essendo vicinissima al Foglia, come della sismicità, o di ogni altro tipo di incidenti? Se è stato fatto, era così difficile spiegarlo in anticipo?

Cosa si maneggerà di preciso in questa struttura, e che tipo di attività si farà? Perché sembra non esserci un parere dell’ASUR? Basta forse il silenzio-assenso anche in situazioni delicate come queste?

E’ ridicolo anche solo pensare che ci si dovesse recare ad Ancona, alla presentazione del Piano Strategico 2023-2025 dell’Istituto Zooprofilattico (da cui è emerso ben poco poi) o che ci si debba “rivolgere ad un virologo”, come ha detto l’ex-direttore Severini, per saperne di più!

Non siamo certo vittime della sindrome Nimby, nè dei complottismi anti-scientifici che circolano anche troppo, ma se questa sarà una struttura al servizio della ricerca, e con tutti i crismi di sicurezza, è decisamente opportuno elencarli e darne delucidazioni prima, e non dopo che i cittadini si siano allarmati e movimentati.

Speriamo che il Sindaco, che ha appena concluso una sua personale campagna elettorale in giro per l’Italia mettendo al primo posto l’ascolto, almeno questa volta lo faccia con i suoi concittadini, e trovi il modo di dissipare i dubbi appena elencati, organizzando un incontro pubblico con rappresentanti del Comune e dell’Istituto Zooprofilattico”.

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