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Monsignor Salvucci nominato nuovo arcivescovo di Urbino

Il vescovo di Pesaro è stato nominato arcivescovo della diocesi di Urbino, Urbania e Sant'Angelo in Vado sancendo l'unione delle diocesi di Pesaro e Urbino. Il messaggio ai fedeli

PESARO/URBINO

sandro salvucci arcivescovo
Mons. Sando Salvucci arcivescovo delle diocesi di Pesaro e Urbino

– “Carissimi fedeli dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, mi rivolgo a voi nel giorno in cui viene pubblicamente annunciata la notizia che il Santo Padre mi ha nominato vostro nuovo Arcivescovo, succedendo a Mons. Giovanni Tani.

Per molti di voi non è una sorpresa che io sia qui a rivolgervi il mio saluto come nuovo Pastore della vostra antica e gloriosa Chiesa: il progetto della Santa Sede, in accordo con i vescovi delle Marche, di unire insieme – nella persona del vescovo – l’Arcidiocesi di Pesaro e quella di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado non era un mistero, già da tempo.

Comprendo molto bene i timori di chi, avendo a cuore le sorti future dei centri e delle comunità dell’entroterra, vede in questa scelta il rischio di un abbandono anche da parte delle autorità ecclesiastiche, accanto alla possibile perdita di altri presìdi di carattere civile nel territorio.

È inevitabile che tutto questo sia considerato come un ingiusto e ingiustificato depauperamento di
una terra ricca di storia, di tradizioni, di realtà ecclesiali e sociali vive e dinamiche, nonostante il
fenomeno dello spopolamento.

Si tratta di un passaggio, senza precedenti per Urbino (e per Pesaro), doloroso e certamente non facile da accettare, ma cercheremo insieme- vescovo, presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati, fedeli laici – di leggere i “segni dei tempi” per aprirci alle novità che lo Spirito sta preparando per il futuro delle nostre Chiese e coglierne le opportunità positive.

Dopo appena otto mesi di servizio pastorale nell’Arcidiocesi di Pesaro il Santo Padre mi chiede la disponibilità ad “allargare” la famiglia.

Ho accettato con tanto timore, senza nessuna presunzione, ma solo nell’ottica del servizio. Inevitabilmente un vescovo condiviso tra due diocesi lascia prevedere un impoverimento della presenza del pastore, nei tanti momenti di vita delle comunità, a scapito di tutti.

Personalmente impegnerò tutte le mie energie per essere vicino alle comunità, a partire da quelle più sparse e periferiche. Permettetemi però di usare un’immagine che traggo dal mondo della musica.

Il vescovo non è un solista, ma piuttosto è simile a un direttore di orchestra; e se l’orchestra si allarga e si arricchisce di strumentisti c’è la possibilità che tutti insieme possano eseguire una musica più bella e più ricca: questa è la grande sfida che l’unificazione ci mette davanti.

Confido davvero nel fatto che una più intensa collaborazione pastorale – peraltro già ben avviata – tra l’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e quella di Pesaro possa trasformarsi in un arricchimento reciproco.

Tuttavia, ci tengo a dirlo, la vera forza di una Chiesa locale sta nelle persone che la vivono e
la animano. Il mio pensiero perciò va ai presbiteri e ai diaconi nel loro servizio quotidiano di
annuncio e di testimonianza del Vangelo, accanto alla gente che vive nelle parrocchie; alle
numerose comunità monastiche, veri “fari” di spiritualità a cui tanti possono attingere luce e
speranza per il cammino; alle comunità religiose femminili e maschili con, tra gli altri, il loro
particolare contributo di accoglienza e accompagnamento di tanti giovani studenti; alle
confraternite, che custodiscono vive le antiche e sempre nuove tradizioni di fede; alle associazioni e ai movimenti laicali, che propongono incisivi percorsi di crescita umana e spirituale; alle tantissime persone di buona volontà che partecipano attivamente alla vita ecclesiale; e alle tante altre realtà di fede e di testimonianza della carità che pian piano imparerò a conoscere e apprezzare.

A tutti vorrei dire la mia stima e il mio impegno di pastore a incontrarvi, ascoltarvi e incoraggiarvi nel cammino insieme.

Verrò in mezzo a voi consapevole che, come vescovo, non possiedo la “sintesi dei carismi”, ma sono chiamato a esercitare il “carisma della sintesi”, vale a dire che il mio primo impegno sarà promuovere e custodire la comunione e l’unità della Chiesa nella varietà dei doni che la
arricchiscono.

Naturalmente tutto questo ha un fine preciso: la missione di annunciare Cristo e il suo Vangelo a tutti, come lo stesso Sinodo celebrato nella vostra Chiesa – giocando di anticipo sul percorso sinodale della Chiesa universale – ha confermato.

Urbino vanta la presenza di una antica Università che ne fa un centro culturale e di formazione di prim’ordine. Desidero confermare tutta la mia premura e attenzione verso questo prestigioso Ateneo e verso tutto il suo corpo docente, con particolare riguardo alle migliaia di giovani studenti che lo frequentano.

Alle donne e agli uomini delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali, impegnati a servizio del bene comune e dei cittadini, spesso operando in condizioni difficili, esprimo la mia stima e la mia disponibilità all’incontro, al dialogo e alla collaborazione.

A tutti coloro che sono impegnati nel mondo del lavoro, delle professioni e dell’impresa dico: coraggio! Il vostro impegno quotidiano è essenziale nel promuovere il territorio, creare opportunità di lavoro per i giovanie fare da “polo di attrazione” per far conoscere all’esterno il bello
e il buono che c’è in questa meravigliosa terra.

Ringrazio l’arcivescovo Mons. Giovanni Tani, pastore della Chiesa urbinate per oltre undici anni fino ad oggi, per la sapienza, la fine umanità e la ferma mitezza con cui ha guidato l’Arcidiocesi e per l’accoglienza fraterna che mi ha mostrato fin dal mio arrivo a Pesaro.

Lo ringrazio fin da ora per l’aiuto che vorrà darmi nel tempo del passaggio di consegne. Un pensiero grato e affettuoso lo rivolgo all’arcivescovo emerito Mons. Francesco Marinelli: il Signore lo ricompensi per il bene compiuto a favore della comunità diocesana.

Benedico le famiglie, cuore e fondamento della vita ecclesiale e sociale; benedico gli anziani, con il patrimonio di memoria e di saggezza di cui sono portatori; benedico i bambini e ragazzi, che meritano la massima cura educativa affinché diventino protagonisti del futuro; benedico i malati e gli indigenti, che ci invitano a fermarci per farci loro vicini. Vi benedico tutte e tutti.

I Patroni San Crescentino, San Cristoforo, San Michele Arcangelo e la Vergine Maria veglino sul cammino della Chiesa di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e accompagnino i nostri passi.
Pregate per me. La pace sia con voi!.

Arcivescovo di Pesaro – Arcivescovo eletto di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado

CHI E’ MONS. SANDRO SALVUCCI

Sandro Salvucci è nato a Macerata il 3 aprile 1965 ed è cresciuto nella sua famiglia, composta dai genitori e da due fratelli, a Corridonia. Ha compiuto gli studi frequentando il liceo scientifico Galileo Galilei di Macerata dove ha conseguito la maturità nel 1984.

Dopo due anni di esperienza universitaria è entrato nel Seminario Arcivescovile di Fermo, compiendo gli studi istituzionali di filosofia e teologia presso la sede locale dell’Istituto Teologico Marchigiano, dove nel 1990 ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia.

Diventato alunno dell’Almo Collegio Capranica in Roma, ha compito gli studi di specializzazione in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana dove ha conseguito il titolo di Licenza in Sacra Teologia.

È stato ordinato diacono il 6 dicembre 1992 e presbitero il 25 settembre 1993. Dal 1994 al 1998 è stato vicario parrocchiale della parrocchia SS. Annunziata di Porto Sant’Elpidio. Dal 1998 al 2012 è stato direttore della pastorale vocazionale diocesana; dal 2001 al 2006 delegato episcopale per il diaconato permanente e, negli stessi anni, direttore della casa diocesana di spiritualità “Villa Nazareth”.

Nel 2006 è stato chiamato come rettore del Seminario Arcivescovile di Fermo, incarico svolto fino al 2014. Nel 2008 è stato per un anno amministratore parrocchiale della parrocchia Sant’Alessandro di Fermo. Dal 2014 al 2022 è stato parroco dell’Unità Pastorale di Montegranaro (parrocchie di SS. Salvatore, S. Maria e S. Liborio).

Nel corso degli anni ha fatto parte del Collegio dei Consultori, del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano. Dal 2018 al 2022 ha ricoperto il compito di sacerdote animatore principale del Movimento Diocesano di Fermo, espressione del servizio del Movimento dei Focolari alle articolazioni della chiesa locale.

Accanto al ministero pastorale, dal 1995 ha svolto il servizio di insegnamento di vari corsi di teologia morale nell’Istituto Teologico Marchigiano.

Il 12 marzo 2022 il Santo Padre lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Pesaro. L’ordinazione episcopale e l’inizio di ministero sono avvenuti nel duomo di Pesaro il 1° maggio 2022.

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