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Mobilità sanitaria e liste attesa: le Marche spendono di più e curano meno

I dati Agenas, elaborati da Ires Cgil, fotografano una situazione della sanità marchigiana davvero preoccupante.

sanita marche cgil precariANCONA – Tra il 2020 e 2021, secondo i dati elaborati da Ires CGIL, aumentano i volumi e i valori economici della mobilità sanitaria interregionale delle prestazioni di ricovero.

In particolare, dopo il crollo del 2020, nelle Marche si evidenzia un forte aumento dei costi per la mobilità passiva (+16,3%), ovvero della spesa effettuata per i propri pazienti verso Strutture Sanitarie, pubbliche e private, fuori dalla regione di residenza.

Molto meno accentuato risulta invece l’incremento dei valori economici per la mobilità attiva (+3,7%). Il saldo complessivo nel 2021 è di -21,1 mln di euro.

Entrando nello specifico della mobilità passiva, nel 2021 i dati mostrano una forte componente di spesa per mobilità cosiddetta evitabile, 48,2 mln di euro (48,1% del valore complessivo), ossia per casi di ricovero effettuati fuori regione per ottenere prestazioni disponibili anche sul territorio di residenza.

Mentre il valore di spesa per la mobilità cosidetta accettabile – ricoveri per i quali la mobilità interregionale si rende necessaria per l’alta specializzazione delle cure richieste – ammonta a 35,7 mln di euro (35,6% del valore complessivo).

Meno accentuato il valore della cosiddetta mobilità apparente (16,3 mln di euro), che rappresenta le prestazioni di ricovero riferita ai domiciliati fuori regione.

Considerando i costi pro-capite per la mobilità passiva, le Marche detengono la maglia nera rispetto alle altre Regioni d’Italia: per la mobilità accettabile le Marche registrano un costo di 23,8 euro pro-capite, che sale a 32,2 euro pro-capite per la mobilità evitabile; valori più alti rispetto all’Italia nel complesso (13,7 euro pro-capite per mobilità accettabile – 18,9 euro pro-capite per mobilità evitabile).

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