Il Metauro
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Mirco e Monica: quel viaggio che li ha uniti per sempre

25 anni fa l'incidente aereo che ha spezzato la vita dei due giovani sposi di Lucrezia.

mirco e monica buttaroni
Mirco Buttaroni e Monica Omiccioli

LUCREZIA – Era l’estate 1996 quando Mirco Buttaroni e Monica Omiccioli trascorsero in America il loro viaggio nozze. L’incidente aereo del volo TWA 800 spezzò per sempre le speranze di questa  giovane coppia. A distanza di 25 anni pubblichiamo l’intervista ai genitori di Mirco e Monica apparsa sul Giornale del Metauro e pubblicata nel 2011.

Due storie di giovani uniti per la vita. Monica, classe 1971, si  era diplomata all’Istituto d’Arte
“Mengaroni” di Pesaro nella sezione tessitura per poi laurearsi nel ‘92 presso la prestigiosa scuola di moda e design “Marangoni” di Milano. Il suo obiettivo era fare la stilista ci rivela la madre Liliana, e la passione più grande era quella di realizzare abiti per il teatro.
Dopo la laurea ha iniziato a fare pratica a Fano nell’atelier dello zio stilista. Tutti la ricordano come una persona estremamente solare, attiva e disposta ad aiutare gli altri.

Mirco aveva un anno in più di lei. Si era diplomato ragioniere al “Battisti” di Fano. Superato l’esame di ammissione alla “Luiss” di Roma, si era laureato in Economia e Commercio e subito era stato assunto dalla Banca di Credito Cooperativo di Fano. Mirco era un giovane molto determinato ed estremamente intelligente. I timori degli alti costi per frequentare l’università da parte della famiglia vennero superati grazie all’ottenimento di borse di studio per merito. Riuscì addirittura ad accorpare gli esami di due anni in uno.

Amava la tecnologia tanto che quando era a Roma – ci racconta la madre Lidia – si era fatto portare da un amico un computer portatile dall’America: allora erano delle vere rarità.
Mirco era una persona estremamente accorta e allo stesso tempo pratica. Monica sognava di aprire un’attività in proprio nel campo della moda mettendo a frutto le sue capacità creative sapendo che negli aspetti gestionali avrebbe potuto contare sulla concretezza di Mirco.

Si conoscevano in pratica da sempre, erano infatti cresciuti come si suol dire “sotto l’ombra
del campanile”, in parrocchia.

Gli anni del fidanzamento ufficiale furono quattro ma il loro lungo percorso di conoscenza li fece decidere velocemente per il matrimonio. Sogno che si realizzò il 23 giugno del 1996. Da lì ad
una settimana sarebbero partiti per il viaggio di nozze. Mirco amava l’America, era una sorta di sogno nel cassetto, molto probabilmente sarebbe anche andato a studiare negli Stati Uniti se si fosse presentata l’occasione, ci dice la mamma Vilma.

mirco e monica buttaroni ultima immagine
Stati Uniti – Una delle ultime immagini felici di Mirco e Monica che brindano assieme ad altre coppie di sposi in viaggio di Nozze

Durante il viaggio di nozze, per tranquillizzare i genitori, ogni giorno chiamavano e rassicuravano che tutto stava procedendo bene. Allora i cellulari non erano così diffusi e quindi occorreva
organizzarsi per trovare un punto telefonico pubblico. Vilma ricorda che il giorno della partenza dall’Italia salutò con un po’ di nostalgia il figlio che le rispose: “Mamma cosa piangi, se muoio
da lassù arrivo prima in cielo!”.

Da quel momento in poi la loro storia è diventata pubblica perché, di ritorno dagli Stati uniti, salirono sull’aereo TWA 800 che esplose in volo il 17 luglio 2006: una strana sorte di partenze ritardate e passeggeri smistati su più aerei. Mirco aveva scelto di non volare con l’Alitalia perché,
anche allora, erano frequenti gli scioperi mentre lui voleva avere la certezza del rientro visto che avrebbe dovuto riprendere il lavoro in banca a breve.

Tutti ricordano la tristezza che invase Lucrezia in quei giorni ed i funerali che si svolsero all’aperto nel parco pubblico, tanta era la folla presente.

In loro memoria, su iniziativa dell’allora parroco don Giuliano Bonazelli, vennero fuse tre nuove campane di cui la più grande ha impressi i loro visi stilizzati ed ancora oggi scandisce i momenti felici e tristi della comunità di Lucrezia.

In loro memoria, da 25 anni, la Banca di Credito Cooperativo assegna borse di studio a studenti particolarmente meritevoli che, come Mirco e Monica, hanno dimostrato di credere nello studio come investimento per il futuro.

twa 800 memorialeVOLO TWA 800 COSA ACCADDE

Il volo TWA (Trans World Airlines) era un volo di linea da New York a Roma, con scalo a Parigi. Il 17 luglio 1996, dopo 12 minuti dal suo decollo, il boing 747 esplose in volo causando la morte di tutti i 230 occupanti.

Agli investigatori nominati dall’organismo nazionale di controllo dei trasporti (NTSB) si affiancarono anche gli agenti dell’FBI poiché si diffusero voci di un possibile attentato terroristico. 16 mesi dopo l’FBI, non trovando prove a sostegno di questa tesi, chiuse le indagini. L’organo di sicurezza le chiuse, invece, quattro anni più tardi con un rapporto finale emesso il 23 agosto 2000.

Passò alla storia come la più complessa e costosa indagine su un disastro aereo negli Stati Uniti mai compiuta. In pratica si attribuiva la responsabilità all’esplosione dei vapori del carburante in un serbatoio causata da un corto circuito.

Tante sono state le teorie formulate sul disastro, anche quella di un missile lanciato da terroristi o da una nave della marina americana. Un lavoro minuzioso permise di recuperare il 95% del relitto
dell’aereo. Due settimane dopo vennero recuperate anche le scatole nere.

Nel luglio 2004, venne inaugurato un memoriale per le vittime di quel volo grazie ai fondi raccolti dall’associazione dei parenti dei defunti collocato in un parco di fronte al luogo del disastro a Shirley, New York: un’enorme lastra curva di granito nero su cui, da un lato sono incisi i nomi delle 230 vittime e, dall’altro, il disegno di un’onda da cui escono 230 gabbiani.

Nel 2006 è stata aggiunta un’altra lastra di granito nero alta 3 metri con inciso un faro che poggia sopra un’urna nella quale sono raccolti gli effetti personali dei passeggeri deceduti in quel volo

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