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Memoria, dalla ricerca dei propri avi ad un sito di storia locale

La passione di Piero Livi e sua moglie Tamara che hanno creato il sito www.sanmichelealfiume.it

Piero Livi durante la presentazione del sito web
Piero Livi durante la presentazione del sito web

SAN MICHELE AL FIUME – La passione per la storia, per la nostra storia, per il passato di ognuno di noi è un elemento fondamentale per scoprire chi siamo e dove andiamo.

C’è chi di questa passione ne ha fatto davvero una missione, si tratta di Piero Livi e sua moglie Tamara, due giovani di San Michele al Fiume che negli anni hanno messo insieme una infinità di dati, di racconti, di foto e alberi genealogici sino a realizzare un imponente sito web. Abbiamo chiesto a Piero di raccontarci la sua storia.

Piero come nasce la tua passione per la storia locale?

Dalla voglia di ricostruire il mio albero genealogico. Un qualcosa che mi ha sempre incuriosito sin da bambino ma che, nell’inverno 2008, è diventata una faccenda più seria quando ho scoperto per caso il sito internet www.piccioli.com.

Lì c’era (e c’è tuttora) un enorme albero genealogico che comprendeva anche alcuni miei avi. Me ne resi conto; ne rimasi sbalordito; e così mi si “attaccò” la passione, inizialmente per le sole ricerche genealogiche e poi per sempre più aspetti, tutti legati in definitiva alla storia locale. Un passatempo nel quale ho coinvolto poi Tamara, anche se il vero patito sono io!

tamara livi
La moglie Tamara durante una delle tante ricerche d’archivio

Come hai fatto a raccogliere così tanto materiale?

Lavorandoci costantemente. Magari solo per qualche minuto a tarda notte, ma non c’è giorno che non mi dedichi a queste cose, che sia scannerizzando, fotografando, registrando, oppure ricercando, studiando, elaborando, montando o pubblicando qualcosa nel sito.

Fondamentale è poi la collaborazione di tanti compaesani che in questi anni mi hanno messo a disposizione le loro collezioni private.

Quante persone hai censito (alberi genealogici) nel tuo sito www.sanmichelealfiume.it?

L’albero genealogico ospita ormai quasi 20.000 persone, inserite anche grazie all’aiuto degli amici Sauro e Simone, oltre che di Tamara. Ma negli ultimi anni mi sono dedicato maggiormente ad altro, come la raccolta dagli archivi familiari di foto d’epoca o, in alcuni casi, anche video…

Da poco è on-line sul tuo sito un nuovo video diviso in più parti, di che si tratta?

Si tratta di un documento più unico che raro. Un vero e proprio documentario realizzato negli anni ‘50/’60 con mezzi amatoriali dai fratelli Giovanni e Marco Spadoni, miei compaesani.

Racconta la vita di paese dell’epoca e la cosa eccezionale è che è dotato anche di traccia audio originale (all’epoca i filmini normalmente erano rigorosamente muti). Io mi sono occupato della digitalizzazione e del montaggio digitale, arricchendolo di due parti nuove per approfondire i personaggi e i luoghi riconoscibili nei nastri originali.

Il tutto è stato proiettato pubblicamente a San Michele nel 2019 e ora, per dargli maggior diffusione, ho pensato di pubblicarlo integralmente in internet (nella sezione “Approfondimenti” di sanmichelealfiume.it).

Se qualcuno volesse ricercare le tracce della propria famiglia sul tuo sito come può fare?

E’ molto semplice: basta entrare nella sezione genealogica (cliccando nel bottone in alto al centro) e poi digitare nello specchietto di ricerca in alto a destra il proprio cognome. Se la famiglia è originaria dell’area di Mondavio e dintorni, molto probabilmente verranno fuori diversi risultati interessanti!

Che consiglio daresti a chi si pone domande sul suo passato, sui suoi avi, da dove si inizia a ricercare?

Ci sono tanti archivi e tante possibili piste di ricerca, tutte interessantissime, ma quella da cui partire è senza dubbio quella che tutti noi abbiamo più a portata di mano: le nostre case! Certamente in qualche vecchia scatola ci saranno foto e documenti relativi ai nostri avi.

Potrebbero sembrare cose di poco conto ma sono preziosissime e, se analizzate con attenzione, magari facendosi aiutare dalle memorie dei parenti più anziani ancora in vita, possono rivelarci già molto sulle nostre origini.

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