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Lupus sugli ippocastani di Fossombrone: “Dal 2020 si era già deciso di tagliarli?”

La nota dell'Associazione Lupus in Fabula sulla questione del possibile taglio di 48 alberi di viale Martiri della Resistenza dopo aver esaminato la relazione dei tecnici.

ippocastani fossombrone 2FOSSOMBRONE – L’indagine “speditiva e gestionale” redatta dal Dott. Riccardo Frontini, Agronomo, datata 4 maggio 2022, ricevuta dall’Associazione Ambientalista La Lupus in Fabula, che ne aveva fatto richiesta nei modi consentiti dalla legge, sembra parlar chiaro: di 48 alberi osservati, soltanto 8 risultino classificati con il cosiddetto “codice rosso”, cioè da abbattere immediatamente; 11 in “codice arancio”, 17 in “codice giallo”, in totale 28 ippocastani che dovrebbero essere valutati con indagini strumentali approfondite entro 12 mesi, con un esito – si aggiunge – che potrebbe decretarne la morte od anche la sopravvivenza; ben altri 11 sarebbero classificati in codici verde e blu, cioè fondamentalmente sane.

“Ecco che il sospetto ventilato qualche giorno fa sembra dover diventare una certezza: quegli alberi, di un’età media di circa 70 anni, vanno abbattuti tutti non in quanto realmente ammalorati e rappresentanti un rischio per l’incolumità di persone o cose, ma in quanto costituenti un problema tecnico ed economico nella realizzazione dei lavori di recupero urbano di Viale Martiri della Resistenza.

Si comprende, purtroppo che nella valutazione congiunta del Sindaco e del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Fossombrone abbia molto più peso la valutazione di un possibile “risparmio” in termine di gestione del viale, rispetto all’impegno in termini economici e burocratici derivante dall’effettuazione di indagini più approfondite sullo stato di salute delle piante.

Con una valutazione approfondita sulla singola alberatura si avrebbe una diagnosi più precisa rispetto all’analisi speditiva già effettuata: ciò potrebbe portare a ritenere che non sia necessario, né tantomeno urgente, abbattere l’intero filare.

Si eviterebbe così il forte danno paesaggistico dato dalla sostituzione di alberi maturi e di grosse dimensioni con alberi giovani, e anche la sottrazione completa dei servizi ecosistemici forniti dagli attuali ippocastani: ombreggiamento, regolazione del microclima e contrasto al fenomeno dell’isola di calore, riparo per la fauna, assorbimento della Co2, trattenimento per le polveri sottili e scudo alle precipitazioni consistenti con conseguente miglior conservazione delle acque meteoriche.

Soprattutto in tempi di una acclarata ed evidente rivoluzione climatica è necessaria una strenua tutela del patrimonio arboreo esistente, anche in ambito urbano e, in caso di comprovata necessità, la sua sostituzione graduale, soluzione che andrebbe presa in esame, come alternativa all’abbattimento generale ed immediato.

Si precisa che non tragga in inganno che il previsto abbattimento di ippocastani riguardi attualmente SOLTANTO 48 esemplari dei circa 70 presenti su Viale Martiri della Resistenza: è solo questione di tempo!

Quando l’Amministrazione Comunale deciderà di procedere al cosiddetto recupero urbano dell’altra parte del citato Viale, ad essere oggetto di possibile abbattimento saranno anche gli altri 20 e passa.

Infine, non si può non osservare che nella “Relazione tecnica” illustrativa del Progetto esecutivo degli “Interventi di recupero urbano Viale Martiri della Resistenza – Marciapiede lato destro” redatta nell’ottobre 2020 dai progettisti Arch. Romano Pellei ed Arch. Leandro Romagnoli, al punto 6 si prevedeva già il “taglio di n. 51 piante ammalorate e la fresatura di 104/105 apparati radicali”; viene da chiedersi: il taglio degli ippocastani era già stato deciso ad ottobre 2020, da due senz’altro validi Architetti, che forse non hanno le competenze di un Agronomo?

E della fresatura di 104/105 apparati radicali – e delle relative conseguenze sulla salute degli alberi – vogliamo parlarne?

Ancora una volta ci si augura la possibilità di un serio confronto tra le Associazioni Ambientaliste, la LUPUS nel caso che ci occupa, la cittadinanza, l’Amministrazione Comunale, nel comune interesse di migliorare la qualità della vita e del paesaggio urbano”.

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