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L’incontro di Nicola Gardini con gli studenti: “Viva il Latino”

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Gli organizzatori dell’incontro con Nicola Gardini

URBINO – Mercoledi 7 novembre, al teatro del collegio universitario La Vela, si è svolto l’incontro organizzato dall’associazione Fedora Urbino, in collaborazione con Erdis Marche e Agorà, tra lo scrittore e docente a Oxford Nicola Gardini e gli studenti dell’Istituto “Raffaello” e del Liceo “Laurana-Baldi” di Urbino.

Dopo l’introduzione di Lucia Pretelli per l’associazione Fedora, i ragazzi hanno ascoltato Gardini, autore del best seller “Viva il Latino”,  dialogare con il professor Roberto Danese dell’Università di Urbino sulla bellezza e attualità della lingua latina. Gli studenti hanno quindi posto domande all’autore, partendo dall’analisi del suo ultimo libro “Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo” (Garzanti 2018).

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Gli studenti all’incontro con Gardini

“All’inizio non mi aspettavo che ci fosse tanto interesse per il Latino, ma poi mi sono reso conto che l’interesse era anche per la lingua in generale, in Italia ma anche all’estero – ha spiegato Nicola Gardini -. Quando c’è un libro come questo, un po’ riepilogativo, che ritorna su momenti fondativi, l’interesse c’è”.

Gardini ha spiegato che ha scritto per fare un omaggio alla lingua che gli dava la possibilità di essere più libero, più bello e migliore: “Non vengo da una famiglia letterata, i miei erano operai, il nonno era analfabeta e i libri non c’erano in casa. Per qualche strana magia, mi sono interessato fin da bambino al Latino, forse per stimolo di una professoressa alle Medie, e questa lingua è stata un simbolo delle potenzialità che avevo”, ha detto ancora lo scrittore.

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(da sx) Alessio Torino, Roberto Mario Danese e Nicola Gardini

Molti hanno subìto il Latino, ma in passato faceva parte di uno status sociale: ora il Latino non è più una lingua socialmente prestigiosa e quindi “chi lo studia lo fa proprio per scelta. Solo con il lavoro si possono ottenere dei bellissimi risultati, in un’avventura indescrivibile”.

Tra le parole che più hanno interessato i ragazzi, c’è il vocabolo “Modus” che ha fornito l’occasione per parlare di moda e degli influencer: “Gli influencer ci sono per la moda, ma ci sono adesso anche per i libri e la letteratura: le case editrici sono abbastanza attente a questo – ha detto Gardini -, però i ragazzi si fanno influenzare per altre cose ovviamente. Gli influencer stanno un po’ togliendo la voce ai critici professionisti, perché ormai la propaganda di un libro non avviene più sui giornali, con una bella recensione, ma con il passaparola. Forse anche io ho un influencer dalla mia parte”.

Gli eventi di Fedora Urbino godono del patrocinio del Comune di Urbino, dell’Università di degli Studi di Urbino “Carlo Bo” e del Consiglio Regionale delle Marche.

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